Crisi delle nascite: in Italia sempre meno bambini

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Crisi delle nascite: in Italia, secondo i dati Censis, gli Italiani fanno infatti sempre meno figli.

Nel 2013 il calo dei nuovi nati è stato il peggiore di sempre: -3,7% rispetto all’anno precedente, con un calo da 9 a 8,5 nati per mille abitanti. La colpa di questo trend negativo è da attribuire alla crisi che colpisce i giovani, sopratutto quelli fino ai 34 anni. Una notizia davvero sconfortante per chi desidera diventare mamma o papà, ma non può visto i tempi precari che non accennano a finire. Il pessimismo sembra regnare sovrano: i dati Censis fanno riferimento a più di 100 anni (i primi risalgono al 1862) ed è emerso che persino negli anni di guerra si facevano più figli.

Crisi delle nascite: precarietà e mancanza di aiuti i motivi principali

Cosa determina la crisi delle nascite? L‘83% degli intervistati sostiene che sia proprio la mancanza di lavoro e di prospettive future a frenare l’idea di avere un figlio; eppure le generazioni fino ai 34 anni – quelle più colpite dai tempi difficili – sono anche quelle nell’età biologica più fertile per poter procreare.

Secondo i risultati del Censis si è infatti passati dai 576.659 bambini del 2008 ai 514.308 del 2013. E non sono soltanto le motivazioni economiche a preoccupare, ma anche la quasi assenza di aiuti statali per evitare ad esempio che la mamma debba perdere il lavoro dopo il parto:

  • il 61% degli italiani è convinto che le coppie sarebbero più propense ad avere figli se migliorassero infatti gli interventi pubblici
  • il 71%  richiede sgravi fiscali e aiuti economici diretti
  • il 67% segnala la necessità di potenziare gli asili nido,
  • il 56% chiede aiuti pubblici per poter mantenere i costi per l’educazione dei figli (rette scolastiche, servizi di mensa o di trasporto).

Di contro, la famiglia tradizionale non è più così importante:

  • per il 46% è infatti legittimo avere un figlio anche se si è single,
  • per il 29% è giusto anche per le coppie omosessuali.

E sui problemi di infertilità – su cui il 45% ammette di sapere ancora poco o nulla – c’è una divisione sull’eterologa: se infatti c’è praticamente accordo in maggioranza sulla fecondazione omologa,

  • solo il 30% dei cattolici praticanti è favorevole,
  • mentre la percentuale sale a 65% per i non credenti.

 

E voi unimamme? A che età avete avuto il primo figlio? O se non ne avete, quali sono i motivi per cui non vi siete ancora decise? Raccontateci le vostre storie!

 

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