Il liquido amniotico può aiutare a prevenire i parti pretermine

bambini prematuriAl giorno d’oggi le cure riescono a salvare molti bambini prematuri, ma il risultato sarebbe ancora migliore grazie a un nuovo test.

Bambini prematuri: un nuovo studio

Stiamo parlando della metabolomica, come segnala una recente ricerca svoltasi presso  l’Azienda Ospedale-Università di Padova, nel Dipartimento Salute Donna e Bambino (SDB) e presso l’Istituto di ricerca pediatrica di Padova.

Questo studio, che è stato pubblicato sulla rivista PlosOne e di cui si parla su Il Corriere dimostra che l’analisi dei comporti metabolici presenti nel liquido amniotico possono aiutare a identificare quelle mamme che sono a rischio di parto pretermine.

Eugenio Baraldi, direttore dell’UOC di Patologia neonatale dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova è un grande sostenitore della metabolomica. Baraldi spiega come funziona, sottolineando che il metaboloma, l’insieme dei metaboliti, è come l’impronta digitale di un individuo. Con questa analisi si possono trovare nuovi biomarcatori, espressione di meccanismi alla base di una nuova malattia.

In questo modo si possono approntare terapie e approcci, oltre alla prevenzione.

Così i ricercatori hanno applicato questo metodo all’analisi del liquido amniotico delle mamme con travaglio pretermine.

Il loro scopo era quello di scoprire se il profilo metabolico potesse predire il parto pretermine.

Ed è stato proprio così:grazie all’analisi dei composti metabolici nel liquido amniotico si possono identificare le mamme a rischio di parto pretermine, ma anche il potenziale rischio di uno sviluppo di una malattia respiratoria per il piccolo.

Il merito dello studio italiano è anche quello di aver dimostrato che la displasia broncopolmonare può iniziare nella vita intrauterina.

Si tratta di una malattia polmonare cronica legata al fatto che il sistema immunitario è ancora immaturo.

Quindi è molto importante prevenire questa patologia individuando precocemente le mamme a rischio.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questo studio e dei suoi eventuali benefici?

Noi vi lasciamo con una terapia che riduce il rischio di morte dei bambini prematuri.

 

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