Latte in polvere: gli omega-3 aggiunti sono davvero utili per i bambini?

Latte artificiale in polvere

In questi ultimi anni si è assistito ad un bombardamento mediatico relativo alla presenza degli omega-3 nel latte in polvere: semplicemente una trovata di marketing o davvero gli omega-3 servono per lo sviluppo celebrale dei bambini? Vediamo cosa dice la scienza.

Latte in polvere: ci sono i benefici dell’omega-3? 

Secondo la ricerca condotta da Cochrane Collaboration – che si occupa di valutare le realtà sanitarie e della loro sicurezza –infatti l’aggiunta di omega-3 nel latte in polvere non comporterebbe effettivamente un apporto benefico così rilevante nella dieta per cervello e cuore, come si legge sul NewYorkTimes..

Il DHA (acido docosaesaenoico), ovvero un acido grasso omega-3, si accumula nel cervello e nella retina del feto, durante la gravidanza e nei primi anni di vita, in modo da contribuire allo sviluppo di capacità cognitive e visive.

Il DHA è presente nel latte materno, anche se le sue concentrazioni cambiano a seconda del metabolismo, della dieta e della genetica.

I primi studi sulla DHA e latte in polvere sono incominciati negli anni novanta: i ricercatori notarono infatti che i bambini allattati al seno avevano livelli di DHA più elevati e allora hanno ipotizzando che aggiungendoli al latte in polvere, si potesse favorire lo sviluppo cognitivo e della vista nei neonati. In realtà non ci sono prove certe, anche se nel 2002  la Food and Drug Adiministration (FDA), che negli Stati Uniti si occupa di alimentazione e farmaci, approvò la proposta di aggiungere il DHA nel latte in polvere. Per questo, anche in Italia, si trovano dei latti con l’aggiunta di omega-3.

La revisione della Cochrane Coalition ha sottoposto ad analisi diverse ricerche degli anni scorsi, che nel complesso hanno coinvolto 1,900 bambini presi in esame dalla nascita all’adolesccenza. Mentre alcuni studi avevano individuato piccoli miglioramenti nella visione e nelle abilità cognitive, molti no, e quindi, i risultati non hanno portato ad evidenti prove sul fatto che il  DHA aggiunto nel latte in polvere possa portare qualche beneficio.

Altri studi si erano invece focalizzati sull’integrazione di DHA durante la gravidanza, in maniera che tramite la placenta gli omega-3 arrivassero al feto. Ciò che emerso è che la gravidanza durava un paio di giorni in più, ma non veniva prevenuti parti prematuri.

Ma non essendoci alcun pericolo, gli studiosi suggeriscono che è comunque meglio che venga aggiunto al latte in polvere. Semplicemente le aziende non dovrebbero puntarci molto dal punto di vista del marketing.

Ma soprattutto, gli esperti consigliano di seguire diete che permettano di ottenere questi omega-3 direttamente dal cibo, sia durante la gravidanza che dopo. Il pesce è senza dubbio il cibo da preferire, da mangiare almeno 2 volte alla settimana.

E voi unimamme cosa ne pensate?

 

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