Una mamma che ha perso il marito concepisce la figlia post-mortem

Unimamme, oggi vogliamo parlarvi di una storia per la quale “miracolo” è una parola a cui si potrebbe far riferimento.

Figlia “post mortem”: il marito voleva tanto una figlia e ha chiesto alla moglie di farlo

Lenee Nicole Kehnt è una mamma come tante che desiderava tanto avere un figlio con il marito Jeremi.

“Mio marito amava l’idea di avere una bambina e la voleva, è stato lui a venire fuori con questa idea, lei sarà il nostro rimedio, diceva, sistemerà la nostra relazione” ha dichiarato Lenee.

A quel tempo Lenee e Jeremi avevano problemi finanziari.

“Non riuscivamo a pagare tutte le bollette, non riuscivamo a pagare il mutuo”.

Avere un altro piccolo costituiva anche una sfida finanziaria, perché voleva dire ricorrere alla fecondazione in vitro.

Jeremi aveva fatto una vasectomia dopo la nascita di suo figlio, sia lui che la moglie avevano già figli adolescenti.

“Eravamo in piena crisi finanziaria”.

Nonostante le difficoltà desideravano entrambi una bambina. “Lui si era innamorato dell’idea di essere nuovamente padre di una piccolina, io ero molto felice”

Il 20 maggio del 2016 è però accaduta una disgrazia: Jeremi è rimasto vittima di un incidente stradale in motocicletta.

“Ho cercato di inviargli un migliaio di messaggi. Ho provato a chiamarlo mille volte ma non rispondeva. Era morto sul colpo. Non c’era modo di salvarlo o tenerlo in vita con mezzi di sostegno. Se n’era andato, se n’era completamente andato”.

Solo qualche settimana prima del fatale incidente Jeremi aveva scritto alla moglie un messaggio particolare:

Se per qualche ragione ho un incidente o vado in coma o muoio cerebrallmente, tieni attaccate le macchine. Fino a che non torno. E puoi prendere il mio sperma per avere una figlia. E puoi andare avanti se lo vuoi. Solo per dire“.

A questa messaggio la moglie gli ha risposto: ” Perché dici ciò Jeremi. Che è successo. Non dirmi queste cose. Qual è il problema?”

Solo per dire. Sto solo immaginando il peggior caso possibile” gli ha risposto.

Lenee infine ha trovato una banca del seme in grado di rimuovere lo sperma da una persona morta. Il primo bimbo nato post mortem con questo metodo risale al 1999.

Tutto il procedimento si è svolto a 44 ore dalla morte dell’uomo, cosa che riduceva le probabilità di successo.

In agosto sono stati impiantati due embrioni fertilizzati nel grembo di Lenee. Si trattava di una coppia di gemelle.

“Io mi sentivo come se mi fosse stata amputata tutta la vita” ha dichiarato la donna su NBC “non riuscivo a connettere razionalmente che dovevo andare avanti con il processo per avere la bambina”.

In un anno sono passata dal progettare un matrimonio all’organizzare un funerale” ha dichiarato la donna.

Purtroppo, nel corso della gravidanza Lenee ha perso una della bimbe, il suo nome era Sophia Gayle.

“Sapevo che a quel punto stavo ancora portando Remi, avevo ancora uno dei suoi figli“.

Rothman, il medico che ha seguito Lenee ha commentato: “non sto giocando a fare Dio, sto aiutando un altro essere umano che soffre molto”.

“Io volevo solo mio marito, volevo aggrapparmi a qualcosa. Lei è stata amata, voluta, suo papà le voleva bene ha aggiunto.

Ora Lenee è prossima al parto di questa bambina destinata a nascere senza papà.

In America non ci sono leggi che vietino di prelevare lo sperma da una persona morta, soprattutto dal momento che Jeremi aveva espresso la sua volontà tramite dei messaggi prima di morire.

Unimamme, voi cosa ne pensate delle azioni di Lenee?

Noi vi lasciamo con la storia di una donna senza utero che è riuscita a diventare mamma.

 

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