Ostetrica rivela 16 cose da sapere su travaglio, parto e post parto

Più si avvicina il parto e più le mamme, soprattutto quelle al primo figlio, si affannano a a cercare indizi e suggerimenti sulle ultime fasi della gravidanza e sul travaglio.

Cadere nell’errore o rimanere impressionate dai racconti delle altre mamme che ci sono già passate è facile, per questo il Royal College of Midwives ha deciso di fornire alcune spiegazioni.

16 cose vere sul parto

Michelle Layne ha quindi accettato di raccontare le cose che accadono prima e dopo il parto che è bene sapere.

1- Cosa si prova quando si rompono le acque?

Alcune donne nemmeno lo notano, ma si accorgono di essere bagnate e quindi può essere confuso con un momento di incontinenza.

Alcune sostengono di aver provato come uno scoppio di palloncino.

2- E quando non si rompono?

Non a tutte le mamme si rompono le acque quando vanno in travaglio, ad alcune succede quando il travaglio si stabilizza, perché c’è molta più pressione dalla testa discendente dietro l’acqua.

3- Ci sono acque davanti e dietro il bambino

Le acque di “prua” sono davanti alla testa del bimbo, quelle di “poppa” dietro. Qualche volta può esserci una perdita delle acque di poppa e non si avvertirà una vera sensazione di rottura.

4- Perderete il tappo mucoso

Conosciuto anche con il nome di Operculum, è il muco che risiede nel canale cervicale.

Pensato per prevenire che le infezioni entrino nell’utero, questo muco passa attraverso la vagina prima dell’inizio del travaglio.

Il fatto di perderle comunica che è avvenuto un cambiamento alla cervice e solitamente è rivestito di sangue.

5- Ciò che si sente nel travaglio è relativo

La posizione dei bimbo influenza dove e cosa le donne sperimenteranno nel travaglio.

L’inizio del travaglio può essere simile ai dolori da mestruazioni. Per alcune donne può essere come una sensazione di forte trascinamento in fondo al bacino e alle gambe.

Se il bambino ha il viso verso la schiena della mamma il travaglio viene sentito davanti – attraverso l’addome. Alcune avvertono delle “ondate”.

Le contrazioni possono essere avvertite in cima all’utero prima che la mamma le senta davvero.

Se il bimbo ha invece la schiena verso la colonna della mamma (posizione occipitale) il travaglio può essere sentito soprattutto come dolore alla schiena.

6- Il bimbo potrebbe fare popò durante il travaglio

Se il bimbo è stressato durante il travaglio, farà popò e lascerà uscire il meconio che renderà il liquido amniotico, normalmente chiaro o color paglia, verde o nero.

Il meconio è una sostanza appiccicosa nero verdastra che risiede nell’intestino del piccolo.

Si trova lì dalla 16° settimana di gravidanza ed è formato dalla materia che il feto ha ingoiato e generato nell’intestino durante la gravidanza.

Viene espulso nei primi due giorni di vita.

7- Se vi hanno fatto un’epidurale preparatevi per un’ispezione vaginale

Queste vengono fatte per confermare il progresso nel travaglio e se si decide è di continuare con l’epidurale le membrane vengono rotte per permettere un miglior monitoraggio del feto.

8- Se vi fanno l’epidurale preparatevi a una potenziale riduzione della mobilità

Alcune epidurali permettono di muoversi ma alcune possono far sentire le gambe intorpidite a causa della pressione del fluido venoso o per l’aumento dell’impatto dei farmaci sui nervi.

Questo può voler dire che potreste essere costrette a letto.

9- Se vi fanno l’epidurale preparatevi a un calo della pressione sanguigna

Il sistema venoso si rilassa in reazione all’anestetico.

Questo può provocare un effetto contrario sulla mamma e il bimbo, così il fluido deve essere somministrato attraverso una vena nell’avambraccio o sul retro della mano.

10- L’epidurale ha anche un impatto sulla vescica

Le donne possono avere difficoltà a capire di aver bisogno di svuotare la vescica, quindi bisogna ricordarglielo.

Se non riescono a urinare avranno bisogno di un catetere.

Questo può essere intermittente, ma se continua può essere necessario un catetere permanente durante il travaglio.

11- Il cordone ombelicale può rimanere bloccato

Quando si vede la testa del bimbo l’ostetrica può chiedere di smettere di spingere e ansimare.

Alcune ostetriche cercheranno di sentire se il cordone ombelicale è intorno al collo del bimbo.

Se viene trovato si può fare un tentativo per creare un anello in modo che il piccolo ci passi attraverso.

12- Se non è possibile creare l’anello…

Se il cordone è troppo stretto questo viene tagliato per permettere il passaggio della parte restante del bimbo.

Comunque si raccomanda fortemente di non farlo perché toccarlo ne altera le funzioni.

Se viene stretto o tagliato non causerà danni al piccolo ma potrebbe causare l’assenza di una terza fase fisiologica.

13- Il cordone raramente si spezza durante il travaglio

Ma può capitare quando cercando di portare a termine la terza fase questo si tira troppo.

Se ciò accade e non ne rimane molto per continuare e gli sforzi materni falliscono nel partorire la placenta si dovrà passare ad una rimozione manuale.

14- Il cordone ombelicale

Il cordone è spesso circa 2 cm., composto di tessuto connettivo (una sostanza gelatinosa conosciuta come gelatina di Wharton) e coperta nella membrana amniotica.

Circonda la vena ombelicale e due arterie ombelicali. Inoltre è piuttosto robusto e per tagliarlo è necessario qualche sforzo, specialmente se è pieno di sangue.

Ma se si attende che si arresti la pulsazione prima del taglio, sarà meno pieno e più facile da tagliare con le forbici.

15- L’impatto nelle “parti basse” dopo il parto

L’85% delle donne che hanno un parto vaginale hanno subito un qualche trauma perineale.

Le ragioni più comuni dipendono dalle emorroidi e/o dai punti per il danno perineale o per lo strappo vaginale/perineale o per la riparazione di un’episiotomia.

16- La guarigione dal trauma varia nelle donne

Più profondo è il taglio o lo strappo, più tempo sarà necessario per guarire.

Bisogna mantenere una buona igiene, cambiare gli asciugamani sanitari ogni volta che andate in bagno.

Può essere utile versare acqua sui punti.

Unimamme voi cosa ne pensate di queste “verità” riportate sul Mirror?

Sapevate tutto?

Noi vi lasciamo con uno studio secondo cui partorire è uno sport estremo.

 

 

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