Mia figlia ha 8 mesi: cresce lei, cresco io

paolina
Paola con un gioco improvvisato

Sarà che ho la ricrescita e mi si vedono i capelli bianchi (tranquilli, la mia immagine è salva: tra qualche giorno andrò dal parrucchiere), sarà che sono in un periodo di particolare saggezza, ma a me sembra che questo nuovo mese che va ad aggiungersi alla vita di Paola sia stato particolarmente impegnativo ed entusiasmante.

La mia bambina ha appena compiuto 8 mesi. E io sono sempre più convinta che questa figlia non l’abbia fatta io. Cioè, lo so che tecnicamente è così, visto i chili che mi ritrovo, la cicatrice del cesareo e ovviamente il concepimento, ma secondo me devo essere stata un po’ come Maria per Gesù. Niente di blasfemo, per carità, però a volte mi stupisco di quanti progressi faccia da un giorno con l’altro e di quanto sia, secondo me, molto attenta e intelligente, qualità che appartengono a suo padre, ma a me un po’ meno.

Innanzitutto è sempre più interattiva e questo è un bene (un po’ meno quando dobbiamo lavorare e lei giustamente si annoia a stare nel box). Si guarda attorno, vuole afferrare ogni cosa (l’altro giorno è riuscita da sola a staccare una pallina dell’albero di Natale) e soprattutto ha una grande fantasia. Fa infatti delle lunghe conversazioni con un quadro che raffigura Charlie Chaplin: la mattina, prima di fare colazione, lo saluta e gli rivolge presumo i pensieri filosofici compiuti durante la notte. Io amo questo lato dell’infanzia. Lei non è pazza, è semplicemente felice. E’ proprio vero, come diceva G.B. Show: “Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di giocare“. Devo dire che farebbe bene un po’ a tutti dimenticare per un po’ lo status di adulti e buttarsi sul tappeto a giocare con i propri figli (beh poi ovviamente dipende dall’età).

Questo mese ho imparato quindi fondamentalmente due cose:

  • A giocare di più. Il gioco per i bambini è un lavoro serio: imparano attraverso l’osservazione del mondo e per questo ho deciso di applicarmi pure io e voglio prendere un master in filastrocche,canzoni, voci buffe. E poi è incredibile come una qualsiasi cosa che per noi è insignificante, per Paola è l’oggetto più bello del mondo, come una scatola di cereali.
  • A interagire con una bambina che sta diventando una persona, con il suo bel caratterino. Insomma, non so a voi genitori, ma io sento sempre più forte questa cosa del “ho messo al mondo una creatura, ma lei non è me”. Mi viene da chiederle “ma tu cosa vuoi per pranzo?”. Tutto ciò per dire che sebbene sarò sua madre per sempre, lei deve fare la sua strada. E anche se delle volte si pulisce la bocca sporca di pappa nel maglione appena lavato, pazienza.

 

E voi unimamme? Cosa hanno imparato i vostri bambini e che cosa imparate da loro?

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