“Allarme infanzia”: la campagna di Save the Children

Giù le mani dal nostro futuro! Forse anche così potrebbe essere sintetizzata l’iniziativa Allarme infanzia di Save the Children.

Un grido di allarme rivolto a tutti che parte da questi dati diffusi, parallelamente alla campagna, grazie al dossier: “L’Isola che non sarà e una nuova ricerca su “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italia” che ci parlano della situazione dei bambini e ragazzi nel nostro Paese:

  • in Italia 1 bambino su 3 è a rischio povertà,
  • il 18% dei ragazzi abbandona la scuola e 1 milione e mezzo vive in territori avvelenati,
  • il 40% dei giovani è senza lavoro e molti non riescono a formare una famiglia o lasciare la casa dei genitori,
  • il nostro paese è al 21esimo posto in Europa per rischio povertà ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni,
  • il 23,7% dei bambini vive in stato di deprivazione materiale,
  • l’Italia è 22esima in Europa per giovani con basso livello d’istruzione,
  • il 25% degli adolescenti italiani pensa che il proprio futuro sarà più difficile rispetto a quello dei propri genitori,
  • 1 ragazzo su 4 (il 23%) pensa o spera di andare all’estero per assicurarsi un’opportunità,
  • l’80% dichiara di aver fatto delle rinunce causa crisi,
  • il 30% dei genitori non ce la fa a pagare la retta dei figli,
  • il 41% di madri e padri pensa che gli aiuti economici diretti alle famiglia dovrebbero essere la più urgente misura anti-crisi del governo.

Di fronte al silenzio della maggioranza delle Istituzioni, Save The Children ha deciso, diversamente, di agire!

Nel centro storico di Roma e Milano, e di altre 14 città, sono comparse sui muri sagome di bambino di cartone con frasi che evidenzino il furto che stanno subendo i bambini e i ragazzi, come ad esempio:

  • ‘mi hanno rubato l’aria pulita’,
  • ‘mi hanno rubato la mensa scolastica’,
  • ‘mi hanno rubato una casa tutta mia’.

L’iniziativa che andrà avanti fino al 5 giugno ha avuto già migliaia di adesioni. Una campagna che si mostra volutamente come una guerriglia urbana per lanciare un allarme, per scuotere le coscienze addormentate.

Tra i testimonial ci sono anche gli attori Marchioni, Sartoretti e Nigro, e l’obiettivo è accendere i riflettori sulla condizione dell’infanzia in Italia che secondo un rapporto dell’organizzazione è agli ultimi posti in Europa.

A che punto di allarme siamo? Una chiara risposta ci viene da Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia: “Per quantificare il furto di futuro che si sta commettendo ai danni delle giovani generazioni, Save the Children ha utilizzato 12 indicatori Eurostat che permettono di comparare le chance dei bambini italiani con quelle dei loro coetanei europei . Il risultato, riassunto in 5 mappe e classifiche dei 27 paesi dell’Ue, compresa l’Italia, è deprimente”.

Secondo quali criteri? “Considerando i diversi indicatori, il nostro paese si posiziona per 7 volte oltre il ventesimo posto in classifica. Un posizionamento molto negativo che Save the Children ha tradotto in una mappa sintetica in cui l’Italia appare di dimensioni molto ridotte rispetto alle attuali, a indicare la perdita  di futuro per i bambini e adolescenti, rispetto ai quali stanno peggio solo i minori di Bulgaria e Grecia.”

Cosa possiamo fare noi? Possiamo diffondere questo allarme tramite i 2 social network più popolari:

Oppure possiamo lasciare noi stesse un messaggio scritto o vocale per far sentire la nostra voce. Per dare voce a questa battaglia silenziosa che sta invadendo il futuro dei bambini nel nostro Paese.

Un messaggio come questo di Alessandro, ad esempio: “Vivo all’estero. Ho un anno e mezzo e imparo a parlare tre lingue diverse:i miei genitori,come i miei bisnonni,hanno dovuto emigrare per garantirmi un futuro. Capirò mai il perchè? “.

Oltre al grido, la Campagna “Allarme Infanzia“di Save the Children aggiunge la proposta di azioni concrete, come potete leggere nel Manifesto della Campagna. Bisogna agire subito a partire da un piano di interventi strutturali e di lungo termine contro la povertà minorile che preveda, tra le altre cose:

  • l’estensione a tutte le famiglie a basso reddito con minori della “carta d’inclusione sociale” per l’acquisto di beni di prima necessità per i bambini, come alimenti, vestiti o prodotti igienico-sanitari;
  • maggiori investimenti per l’istruzione, per tenere aperte le scuole con attività educative anche il pomeriggio e per garantire, senza ulteriori costi per le famiglie, l’insegnamento delle materie curricolari e i servizi di trasporto e mensa;
  • un diverso utilizzo dei Fondi europei che concentri le risorse sullo sviluppo del capitale umano, a partire dal potenziamento dei servizi alla prima infanzia.

E allora? Ascoltiamo il grido di Save the Children e… “Diamo l’allarme tutti insiemePerché rubare il futuro ai bambini significa rubarlo al nostro Paese.”

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