Anziano in una casa di cura costretto a mangiare le sue feci

anziano maltrattato
fonte: istock

In una casa di cura un anziano è stato costretto a mangiare le feci da una badante.

Unimamme, oggi vogliamo parlarvi di una brutta storia di maltrattamenti ai danni di anziani di una casa di cura.

Casa per anziani chiusa: ecco cosa è accaduto

Due badanti di origine rumena e il titolare, un ravennate di 63 anni, sono stati denunciati per maltrattamenti all’interno della Casa famiglia per anziani Villa Cesarea a Ravenna.

A richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine è stato un epispdio accaduto il 16 maggio scorso all’interno della struttura. Erano da poco iniziate le prime attività del personale e le badanti stavano aiutando gli ospiti a lavarsi.

Un anziano 94 però fa storie, come al solito. Non gradisce curarsi dell’igiene personale. A quel punto è scattata la rappresaglia delle due badanti che hanno deciso di punirlo.

Le due aguzzine, quindi, avrebbero chiuso in bagno l’anziano ospite, bloccandolo con la forza mentre una raccoglieva le feci dell’uomo e gliele spalmava in faccia e poi lo obbligava a mangiarle.

Le due si sarebbero fermate solo quando l’uomo ha iniziato a sentirsi male. A un certo punto è stato chiamato il pronto soccorso.

Quando sono arrivati i soccorsi il paziente ha detto di avere forti dolori al petto, così è stato ricoverato per sottoporlo ad altri esami.

Ad avvalorare quanto si presume sia accaduto c’è anche la testimonianza dei medici che hanno sentito un odore molto sgradevole provenire dalla bocca dell’anziano.

Le indagini si sono svolte nel giro di poche settimane. Fondamentale è stato il contributo di un altro testimone: una terza badante che avrebbe visto praticamente tutto.

La donna infatti, nel giorno fatale, ha sentito delle urla provenire dal bagno, così si è avvicinata per capire cosa stesse accadendo. A quel punto la porta del bagno si è spalancata e lei ha visto l’anziano con il volto sporco di feci e le due colleghe che commentavano la punizione.

La donna ha raccontato tutto al titolare, poi si è dimessa e si è recata dalla polizia.

Dalle indagini è emerso che quell’atto colto dalla testimone e ritenuto dalle forze dell’ordine “intollerabile”, non è stato un caso di maltrattamento estremo occasionale. Le badanti infatti a volte non gli davano da mangiare a pranzo o cena o entrambi.

Quando gli altri ospiti venivano radunati per pranzo lui rimaneva con il piatto vuoto o girato verso il basso.

Lunedì 10 giugno è stato messo in atto il provvedimento di sospensione dell’attività.

Infine è emerso che nella struttura c’erano 8 ospiti, ma 6 era il limite massimo.

Sulle due badanti e il titolare pende l’indagine della Procura della Repubblica per maltrattamenti in concorso.

Unimamme, cosa ne pensate di quanto accaduto e raccontato su Corriere romagna?

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