Basta ai bambini soldato: ridiamo loro l’infanzia! (FOTO & VIDEO)

Il 12 febbraio è la Giornata Mondiale contro i Bambini Soldato e, proprio in questo contesto l’associazione INTERSOS ha lanciato il cortometraggio: La scelta di Amadi, una storia in cui personaggi immaginari vengono privati della loro infanzia dalla violenza delle guerre.

Purtroppo la situazione dell‘infanzia nelle zone di conflitto sparse del mondo sono davvero preoccupanti: sono infatti più di 250 mila i bambini e le bambine che finiscono nelle grinfie dei combattenti e vengono “arruolati” non solo per combattere, ma anche come scudi umani, spie, facchini, schiavi sessuali.

L’estensione di questa piaga comprende 23 Stati in tutto il mondo, Siria, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Yemen sono alcuni dei luoghi interessati dalla realtà dei bimbi soldato.

Bisogna capire che questi piccoli non hanno possibilità di scelta una volta caduti tra le mani dei guerriglieri. Diventano quindi:

  1. schiavi
  2. soldati
  3. carnefici
  4. devastano e terrorizzano

E anche quando non partecipano direttamente ai conflitti devono fare i conti comunque con le violenze subite o a cui hanno assistito, per cui i danni psicologici sono molto gravi e influenzeranno anche la loro vita adulta.

Nel cortometraggio che vi presentiamo qui sotto, il protagonista è Amadi, un bimbo soldato come tanti altri. Lui, come molti altri bambini è vittima di scelte impossibili e di un’esperienza che lo segnerà per sempre.

“Un bambino assoldato o vittima di una guerra è un bambino a cui si sta rubando il futuro e che non ha alternative possibili: questi bambini vengono strappati alle proprie famiglie o sono attirati dai gruppi armati con l’illusione di ricevere un’istruzione e supporto e finiscono piano piano a combattere” dichiara Marco Rotelli, Presidente di Intersos, l’associazione che ha curato il filmato per sensibilizzare la popolazione su questa drammatica realtà.

Per aiutare i bimbi come Amadi Intersos porta avanti in 13 Paesi progetti di protezione e tutela dell’infanzia nelle crisi umanitarie. Per esempio 2000 bambini sono stati accolti in spazi protetti da Intersos nel Kurdistan iracheno e nella Repubblica Democratica del Congo sono 4 mila i bambini sottratti all’arruolamento forzato grazie alla ricostruzione di alcune scuole.

Se volete dare loro una mano ecco come potete fare:

con bonifico bancario alla Banca Popolare Etica
Codice IBAN: IT 07 U 05018 03200 000000 555000.
Con conto corrente postale N: 87702007 intestato a INTERSOS, via Aniene 26/A, Roma.

Chiamando il NUMERO VERDE: 800 800 552

 


(Fonte: West info.eu)

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