Calo demografico: il ministro rilancia l’assegno unico per la famiglia

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Neonato (iStock)

Calo demografico, il ministro Fontana rilancia l’assegno unico per la famiglia per rilanciare la natalità.

L’inesorabile calo demografico che da tempo sta interessando l’Italia sembra non volersi arrestare e comincia a preoccupare seriamente le istituzioni. Gli ultimi dati Istat, pubblicati nel rapporto annuale da poco diffuso, disegnano un quadro a dir poco allarmante, segnalando un “calo numerico di cui si ha memoria nella storia d’Italia solo risalendo al lontano biennio 1917-1918, un’epoca segnata dalla Grande Guerra e dai successivi drammatici effetti dell’epidemia di ‘spagnola’”.

Per rimediare a questa situazione, che avrà conseguenze pesantissime in futuro su welfare, sanità e pensioni, il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana torna a riproporre l’assegno unico per la famiglia, ma non tutti nel governo sono d’accordo. Ecco la proposta per favorire la ripresa della natalità e in che cosa consiste.

Contro il calo demografico il ministro Fontana rilancia l’assegno unico

Il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana torna a riproporre l’assegno unico per sostenere le famiglie con figli e contrastare così il declino demografico che sta affliggendo l’Italia da anni e che avrà conseguenze pesantissime per i bilanci dello Stato in futuro. Fontana ha annunciato che “il governo lavora a un assegno unico che va dai cento ai trecento euro per ogni bambino dai zero fino ai 26 anni: credo che in questo modo riusciremo a contrastare il calo demografico“.

Intervistato dal Tg5, Fontana ha anche spiegato che il governo tenterà “anche a livello europeo di far capire alla Commissione europea che gli incentivi alla natalità devono essere considerati come un investimento“. Dunque non conteggiati nel debito, che tanto affligge i conti italiani.

L’entusiasmo per questa iniziativa, tuttavia, non sembra condiviso dagli alleati di governo. La viceministra all’Economia Laura Castelli del M5S ha commentato: “Aspettiamo di leggere la proposta, che non abbiamo visto, ma basandosi sulle dichiarazioni, da un rapido calcolo sulla base dei dati Istat, considerata una platea di 15 milioni di residenti, l’assegno unico avrebbe un costo che oscilla tra i 18 ed i 54 miliardi di euro“. Come una manovra economica.

Considerato che siamo politicamente d’accordo sull’assegno unico – ha continuato Castelli – dobbiamo capire esattamente a quale platea si riferiva il ministro e quali misure verrebbero eventualmente assorbite”. Altre fonti dei Cinque Stelle hanno riferito che “la proposta di Di Maio è molto più ragionevole e concreta. Noi lavoriamo, se qualcuno gioca a tombola non è un nostro problema“.

Risposte che non sono piaciute alla Lega: “Sorprendenti le dichiarazioni del M5S che l’11 aprile, alla Camera, ha votato per impegnare il governo a istituire l’assegno unico, esattamente la proposta del ministro Fontana. Oggi contestano una misura che hanno promesso alle famiglie“. Hanno dichiarato fonti della Lega. “Siano coerenti e diano un contributo per mantenere le promesse – hanno proseguito -. Chi gioca a tombola è il M5s, è un’idiozia dire che la misura costa 60 miliardi“, hanno concluso dalla Lega.

Dal canto suo, il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, ha affermato: “Se c’è la volontà politica, allora s’istituisca un tavolo tecnico che coinvolga le famiglie e le opposizioni per fare un ragionamento serio sull’assegno unico. Dall’inverno demografico o se ne esce insieme o non se ne esce“, ha sottolineato. “Le famiglie italiane sono stanche di assistere a litigi sulla loro pelle, in un clima da campagna elettorale permanente. Chiediamo a tutti i partiti il coraggio di rompere gli schemi e fare in modo che la prossima Legge di Bilancio sia quella della svolta”.

Il Pd ha ricordato che la commissione Affari Sociali della Camera ha avviato proprio la settimana scorsa l’esame della proposta Pd, a prima firma del capogruppo Graziano Delrio, di una delega al governo per il riordino e il potenziamento del sostegno per i figli a carico.

Da Forza Italia, Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, ha manifestato il suo appoggio al provvedimento di Fontana, rilanciando con la proposta di un assegno mensile universale da 600 euro alle neo madri per 12 mesi. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha invece proposto “un piano straordinario di sostegno alla natalità“.

La notizia dell’assegno unico per le famiglie rilanciato dal ministro Fonata è stata riportata dall’agenzia Ansa.

Che ne pensate unimamme? Credete che questa proposta sia sostenibile e soprattutto utile?

Forse si sarebbe dovuto intervenire molto prima con misure a sostegno delle famiglie, dei figli e soprattutto delle donne, con servizi adeguati per la cura e la crescita dei bambini, come asili e doposcuola dove lasciarli, orari più flessibili al lavoro e soprattutto la fine delle discriminazioni sul posto di lavoro verso le donne in maternità.

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