“Date una carezza alle mamme”: l’appello di una mamma

Due amiche si stringono in un affettuoso abbraccioChi è della mia generazione (classe ’71) non c’era ai tempi del discorso alla Luna di Papa Giovanni XXIII ma lo conosce in qualche modo.

Di seguito il video:

Date una carezza ai vostri bambini…

Era l’11 ottobre 1962, e Papa Roncalli, con una splendida Luna come testimone,  si rivolgeva alla folla e così le parlava: “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza”.

Sono parole di una tenerezza rara, ormai quasi sparita.  Non è necessario essere cattolici, né osservanti, solo credere nell’uomo e nelle sue capacità di empatia per emozionarsi al suono di quella voce.

… e alle mamme

Quelle parole mi vengono in mente quando guardo i bambini, certo, e mi commuove sempre. Ma spesso, e sempre più spesso, mi vengono in mente anche quando guardo le mamme di quei bambini.

La prima volta che ho fatto questa associazione è stato quando mia sorella è diventata mamma. Mamma del mio adoratissimo e unico nipote. Quando mia sorella e nipote varcavano insieme la soglia della casa di mia madre, puntualmente un vortice di sorrisi e attenzioni avvolgeva il mio ignaro nipotino. Da mia mamma alle tribù di zie urlatrici (così si trasformavano), tutte e tutti cercavano di interagire con quella creaturina che più di tanto non poteva. Mentre mia sorella stava mezza svenuta sul divano e si guardava intorno come per dire: E IO?

Allora:

  • premesso che i bambini, tutti i bambini, meritano tutte le carezze del mondo e di più
  • premesso che si diventa mamme sempre più adulte
  • premesso che il bambino/a ha, e avrà, quasi sempre priorità uno nei pensieri di quella mamma e della nonna e delle tribù di zie urlatrici

vorrei solo suggerire

  • di ricordarsi delle mamme.
  • di ricordarsi di loro dopo, o prima, di aver guardato e vezzeggiato il bambino.
  • di ricordarsi di chiedere a quella mamma come sta anche lei, e non solo come sta il bambino.
  • di ricordarsi, se possibile, di darle una carezza in più.

Anche se vi sembrerà che non ci ha fatto caso.Anche se  vi sembrerà che non ne aveva affatto bisogno. Non è così. E io credo che quella carezza, che non toglie nulla ai bambini, anzi…sarebbe piaciuta anche a papa Giovanni e, ne so certa, anche alla Luna.

E quindi date una carezza alle mamme e se potete anche due. Le sapranno moltiplicare.

Siete d’accordo con me unimamme?

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