“Disordini”: la docufiction sui disturbi psichiatrici dei giovanissimi

Disordini la docufiction

Quando si hanno dei figli, s’immagina per loro un futuro senza problemi, o meglio un cammino in cui ci saranno i tipici inconvenienti della vita. Invece ci sono dei ragazzi più particolari di altri, che hanno bisogno di più aiuto, ma di cui si parla ancora poco: si tratta degli adolescenti affetti da qualche disturbo psichiatrico grave.

Le loro storie, quella di 

  • Marta anoressica,
  • Paolo con la sindrome di Tourette o sindrome di ADHD
  • Anna  bipolare
  • Giulio schizofrenico

sono le protagoniste di una docufiction, “Disordini”, che sta andando in onda su Rai Scuola.

Le ha pensate, assieme ad un team di autori il professor Stefano Vicari, primario di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che di persone e di malattie in questi anni di mestiere ne ha visti molti.

Certamente un bel progetto che merita attenzione, visto che le malattie psichiatriche tra adolescenti sono più diffuse di quanto si creda: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti il 15%-20% dei bambini e degli adolescenti (circa 1 su 5) soffre per una malattia psichiatrica.

La docufiction, ovvero una via di mezzo tra messa in scena e realtà, vuole creare una cultura attorno al problema, per sensibilizzare l’opinione pubblica soprattutto a non farsi vincere dai pregiudizi.

Ancora oggi si dà colpa alle famiglie per certe patologie come l’anoressia, ma spesso la loro causa è da ritrovarsi in motivazioni fisiologiche. Per cui è giusto dire a molti genitori di non sentirsi in colpa per i problemi dei figli: certo, il contesto in cui vivono è importante, ma lo è altrettanto quando si tratta di convivere con un disagio.

Nell’iniziativa sono stati coinvolti anche diversi istituti scolastici di Roma, proponendo un percorso che parta dalla visione della docufiction per discutere sul tema; le riflessioni verranno pubblicate su Specchioriflesso.net, il magazine on line dell‘unità operativa di Neuropsichiatria.

Se vi siete persi le prime due puntate, potete vederle sul  sito di Rai Scuola.

E se voi unimamme conoscete qualcuno con una storia simile, vi andrebbe di raccontarcela?

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