“Mamme, non condividete solo i momenti perfetti con i vostri figli”

mamma imperfetta

Da quando sono diventata mamma, mi interrogo spesso se sono un bravo genitore. Devo dire che le aspettative verso me stessa sono molto alte, per cui quando non riesco a raggiungerle, mi sento frustrata e mi dico che mia figlia potrebbe avere una madre migliore. Chissà perché quando si hanno dei bambini, noi mamme dobbiamo automaticamente anche aspirare alla perfezione.

Ne ha parlato anche Samantha Bice, una mamma americana nel blog birthwithoutfear.

Ecco perché è bello ammettere di essere mamme imperfette

Mamma Bice si dice una donna perfezionista, che addirittura divide il cibo nel frigorifero in contenitori per avere più ordine, e posta poi la foto sui social.

Bice, che è mamma di un bambino di 3 anni e di una bambina di 6 mesi, parla di come la società comunque cerca di imporre alle persone un modello ideale difficile da raggiungere:

  • figli perfetti,
  • lavoro perfetto,
  • carriera perfetta,
  • casa perfetta.

Ovviamente ciò non è fattibile nella realtà, soprattutto per le donne che girano tutto il giorno come una trottola per tenere insieme ogni aspetto della loro vita. E allora poi scattano i sensi di colpa, magari ci si sveglia nel cuore della notte per stilare a mente la lista delle cose da fare durante la giornata (ammettetelo, vi è successo!).

Mamma Bice racconta, giustamente, che non soltanto questo perfezionismo è preteso per se stessi, ma anche che lo si vuole anche mostrare agli altri sui social network, in cui si espone solo la parte migliore della propria vita. Bisogna insomma dare sempre un’impressione ottima di noi, non necessariamente la verità.

Alzino la mano quante di noi hanno postato la foto della propria casa su facebook con i piatti nel lavello o mentre si sta in mutande. Mi immagino nessuna o pochissime di voi.

E allora c’è una soluzione? Certo che c’è: accettare di essere imperfetti e non vergognarsi di mostrarlo, anche sui social!

 

Mamma Bice scrive:

“Non sto suggerendo di smettere di pubblicare le foto di quei momenti in cui la stanza lavanderia è finalmente pulita o le pareti con una nuova mano di vernice…

 il più grande motivo per cui decido di non postare qualcosa? Si può vedere il casino dietro. Potete vedere le briciole sul tappeto o sul portasapone squallido nella vasca da bagno. Potete vedere i patti che non ho lavato o i giocattoli che apparentemente “si generano” ogni notte quando dormiamo…

Chi aiuto quando non condivido quelle foto? Sicuramente non i miei figli che sono adorabili e amano farsi scattare le foto. Sicuramente non la mia famiglia a cui piacerebbe vedere le foto di ogni piccola cosa che facciamo. E non sto aiutando né me né voi. Per quanto mi riguarda, sto solo ripetendomi: “Accidenti, non ho ancora aspirato. Questo posto è così incasinato”. E per tutti voi su Facebook, sto mostrando solo il lato più perfetto della mia vita. Per quanto si sappia, la mia casa è sempre immacolata e i miei figli sono sempre ben vestiti. E poi vi guardate intorno e giudicate voi stessi per questi standard, sia che ve ne rendete conto o meno. 

Per fare un esempio, guardiamo un argomento comune per le mamme – la preparazione al vasino. Io ho lottato molto internamente con questo (ammettendo che mio figlio di 3 anni non è pronto al vasino, e non dicendo che io non riesco a fargli usare il vasino). Qual è l’unica cosa che di solito sentiamo più spesso? “Oh, il mio bambino è stato pronto per il vasino a 10 mesi!”, “Oh, siamo stati senza pannolini per tutto il tempo, anche per andare a letto, dal momento in cui ha compiuto due anni!” E sapete una cosa, se così è stato per il vostro bambino è una gran cosa! Sarei anch’io eccitata! Voglio dire, chi ama veramente i pannolini? Ma davvero non si vede mai una mamma che dice “Il mio bambino di tre anni si rifiuta di fare la cacca nel vasino e odia la biancheria intima.” Perché? Perché la società in generale ci ha detto che c’è qualcosa di sbagliato se un bambino non “usa” il vasino in tenera età. Non solo le nostre competenze materne sono messe in discussione, ma pensiamo anche che qualcuno potrebbe giudicare il nostro bambino. E così, non condividiamo e noi non chiediamo aiuto o forse diciamo anche una piccola bugia bianca su quanto bene l’apprendimento sta andando. E poi inconsapevolmente aggiungiamo a questa idea che tutti i bambini sono pronti al vasino all’età “x”.

Mi ritrovo a non condividere alcune mie foto con la fascia solo perché le cinghie mostrano le mie maniglie dell’amore. Arrivo anche a cancellare una foto integralmente se il mio VERO sorriso è ripreso dalla camera perché sono davvero insicura dei mie denti. Mi sforzo di aiutare altre donne a sentirsi ispirate e belle e mi sforzo di insegnare ai miei figli ad amare se stessi per come sono. Nel frattempo sto cancellando foto di me stessa o nascondendo le mie maniglie dell’amore. Non diventerò più magra o avrò denti più belli facendo ciò…ma sto lentamente abbassando la mia autostima. Non sto vivendo onestamente. 

Facciamo questo per così tante cose nella nostra vita. Mi sorprendo nel giudicare me stessa in tutti questi piccoli modi così spesso. A volte non mi rendo nemmeno conto di ciò che sto facendo. Ma mi sforzo di riconoscere non solo questi momenti, ma anche di allargare un po’ i miei confini. Forse, solo forse, se posto quella foto del mio adorabile bambino che balla completa di tappeto ricoperto di mollica qualche altra mamma non si sentirà così sola nella sua lotta per eliminare le briciole. C’è la possibilità che la maggior parte delle persone non si accorga neppure del tappeto perché mio figlio sta rubando lo show con il suo incredibile sorriso. Ho intenzione di concentrarmi sul fatto che * io* ho fatto sorridere quel bambino … cavolo, io ho fatto quel sorriso, letteralmente. Io ho creato quella palla di gioia. E sticavoli del tappeto“.

E voi unimamme, cosa ne pensate? Siete d’accordo con lei?

Noi vi lasciamo con la storia di una mamma che ha confessato di aver avuto pensieri schifosi.

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