“Donne, per difendervi dalle violenze dovete sposarvi!”: una ricerca scatena la polemica

Non si parla mai abbastanza di violenza sulle donne e di come si potrebbe fare per aiutarle e educare gli uomini al rispetto, mentre una ricerca americana condotta su questo tema dal sociologo W. Bradford Wilcox e dal professore di legge Robin Fretwell Wilson ha sollevato numerose perplessità.

In essa infatti si suggerisce che se le donne vogliono liberarsi e preservare i figli dalla violenza degli uomini devono sposarli.

La base per questa affermazione emerge dagli studi condotti secondo i quali le donne sposate sono più al sicuro di quelle non ammogliate e le ragazze che hanno un padre hanno meno probabilità di subire abusi.

Bambini e abusi

Secondo il rapporto federale di riferimento:

  • solo lo 0.7 per 1000 bambini che vive con due genitori sposati viene abusato sessualmente
  • il 12.1 per 1000 che vive con un genitore single o genitori non sposati ha subito abusi.

Questi dati vanno ad unirsi a quelli pubblicati su Sagepub in cui si evidenzia che il rischio per ragazzi e ragazze è più elevato se crescono senza il padre naturale.

Ma c’è di più, il pericolo sarebbe maggiore se si convive con il compagno della madre.

Donne a violenza

A quanto pare, secondo uno studio del Dipartimento di Giustizia, le donne sposate hanno meno probabilità di:

  • essere violentate
  • aggredite
  • derubate

rispetto alle coetanee libere da vincoli.

Perché queste differenze?

Sempre stando alla ricerca i padri biologici tendono ad essere più attenti e impegnati coi figli investendo nel rapporto con loro. Invece i non imparentati avrebbero una relazione meno costante coi vari “figliastri” e che quindi li renderebbe più vulnerabili.

Per le donne il discorso appare diverso, ovvero quelle che hanno una relazione sana e sicura tendono a sposarsi, mentre chi si trova in una relazione instabile e pericolosa no.

E gli uomini?

Sposandosi tenderebbero a comportarsi meglio e ad essere, addirittura, più fedeli. Inoltre assicurerebbero a moglie e progenie maggior sicurezza, occupandosi del benessere della famiglia e facendo vivere tutti in un quartiere a basso tasso di violenza.

Critiche

Come accennato il pezzo pubblicato sul Washington Post ha sollevato numerose obiezioni, soprattutto perché è noto che ad essere violenti sono anche padri di famiglia regolarmente sposati che non lesinano abusi a moglie e prole.

Le ultime statistiche indicano infatti che 62 milioni di donne in Europa hanno subito violenza. 

Inoltre, sottilmente, si insinua che parte della responsabilità nell’essere vittime della prevaricazione maschile sarebbe delle donne, colpevoli di non volersi sposare, mentre la scelta degli uomini di picchiare i famigliari suona come qualcosa di ineluttabile.

Certo non è dando la colpa delle violenze subite alle vittime che si può risolvere il problema o suggerendo che il matrimonio sia l’unica via di salvezza.

E voi unimamme come la pensate su questo argomento?

 

 

 

 

 

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