L’esposizione a prodotti chimici in gravidanza danneggia il q.i. dei bambini

esposizione sostanze chimiche in gravidanza

L’esposizione a prodotti chimici in gravidanza: la gravidanza è un periodo particolare e bisogna prestare attenzione ad alcuni aspetti di cui normalmente non ci preoccuperemmo. Uno di questi è l’esposizione ad alcune sostanze chimiche come i ftalati, che secondo una ricerca potrebbero addirittura influenzare il quoziente intellettivo dei bambini all’età di 7 anni. I ftalati non sono certo salutari anche per le persone che non sono in dolce attesa, ma durante i 9 mesi si deve essere particolarmente attente. Vediamo perché, unimamme.

Esposizione a prodotti chimici in gravidanza: sostanze chimiche che influenzano l’intelligenza

I ftalati sono un po’ dappertutto:

  • nei profumi
  • nella plastica.
  • nei saponi 
  • negli smalti per unghie
  • nelle lacche
  • nei profumatori per auto

Generalmente quelli usati nei cosmetici non sono dannosi, ma per esempio 6 tipi di ftalati sono stati banditi dai giocattoli dei bambini. Non esiste una regolazione per le donne incinte e per questo la ricerca della Columbia University’s Mailman School of Public Health di New York mira a porre attenzione sulle possibili conseguenze.

Ecco come si è svolta la ricerca:

  • I ricercatori hanno seguito 328 donne di New York dalla gravidanza fino a quando i bambini hanno avuto 7 anni.
  • Durante la gestazione, i medici hanno testato dei valori delle urine, il DnBP e il  DiBP.
  • Quando i figli hanno raggiunto i 7 anni hanno misurato la loro intelligenza misurando 4 aree di funzionalità mentale.

Il livello dei due ftalati DnBP and DiBP durante la gravidanza sono stati associati all’intelligenza dei bambini: più i livelli erano alti, più scendeva il quoziente intellettivo (di ben 7 punti rispetto a mamme con valori più bassi). Ovviamente ci sono anche altri fattori che influenzano il QI, come:

  • il QI della madre
  • l’uso di alcol durante la gravidanza
  • l’educazione
  • se è coniugata o no
  • il peso del bambino alla nascita

Gli studi hanno inoltre dimostrato che altre sostanze chimiche come il BPA sono state associate all’obesità infantile e all’asma.

Ripetiamo: nonostante non ci sia una regolamentazione – visto che comunque bisognerà attendere ulteriori ricerche – cosa può fare una futura mamma?

  • Evitare di usare contenitori in plastica per i cibi scaldati nel microonde
  • evitare prodotti profumati
  • evitare la plastica
  • preferire stoviglie in vetro piuttosto che in plastica 

E voi unimamme? Eravate a conoscenza di questo pericolo? Che cosa ne pensate?

Impostazioni privacy