Faccio crescere mia figlia bilingue?

 

Mum

Noio volevam savuar l’inderis…vi ricordate quella famosa scena di Totò, Peppino e la malafemmena in cui appunto Totò e  Peppino De Filippo tentano di chiedere un’informazione al vigile di Milano che risponde loro con un bel se ghé (cosa c’è?).

Visto che Paola è ancora piccola e ha la possibilità di assorbire ogni cosa più della sua ormai anziana madre, penso che sia utile iniziarla fin da subito per lo meno all’inglese. Credo che questo possa essere un bel regalo per lei; ormai i bambini di oggi entrano nel mondo prima dei loro genitori, se non fisicamente almeno virtualmente grazie alla tecnologia.

Mi riferisco ad esempio alla gran quantità di cartoni animati disponibili in lingua inglese, libri, canzoni…non che ai miei tempi non ci fossero, ma l’offerta, almeno da quello che ricordo io, era molto meno vasta. Ora: io non so se mia figlia sarà bilingue, anche perché la mia padronanza dell’inglese non è certo quella di chi con quella lingua ci parla tutti i giorni o ci è nato. 

Su internet, però, esistono diversi siti che si occupano del tema bambini e lingue e qualcuno è veramente molto utile. Leggendo le informazioni che riportano, mi sembra di aver capito una serie di passi che si possono compiere per insegnare una seconda lingua anche per coloro che non sono nativi di una lingua straniera:

  • Proporre ai bambini la nuova lingua sempre come un gioco. Come? attraverso soprattutto libricini semplici in lingua che si possono leggere con loro già dai primi mesi. I neonati già a sei mesi dimostrano un interesse per le storie: è un modo per stimolare il loro linguaggio.
  • E’ preferibile non iniziarli ad una lingua straniera con la tv, ma appunto attraverso i libri che danno maggiore stimolo.
  • Non bisogna porsi degli obiettivi irrealistici: ogni bambino farà insomma un percorso a sé.
  • Non bisogna stressarsi se inizialmente non si vedono progressi

Cosa facciamo noi: proponiamo alla bambina delle frasi semplici, basilari, come ad esempio Who are you? You are Paola, my daughter oppure le descriviamo le sue parti del corpo in inglese, oppure ancora le parliamo di che cosa andremo a fare insieme, come ad esempio We’re going to prepare your lunch. Do you like your milk?

Come vedete cose molto basiche. Da poco sono arrivati dei libri in lingua inglese che avevo ordinato: li proverò con Paola e vi farò sapere.

E voi? Pensate che sia utile far imparare ai vostri bambini una nuova lingua?

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