Foto rubate da Facebook commentate da pervertiti: scattano le denunce (FOTO)

Alla procura di Firenze arrivano più di 100 denunce per foto rubate dai profili Facebook di molte ragazze.

Proteggere le proprie foto su Facebook è praticamente impossibile, ormai è molto semplice cercare le foto di un utente anche se sono pubblicate su altri profili, conoscere informazioni personali come domicilio e luoghi frequentati lo è ancora di più.

Nel corso delle ultime inchieste Le Iene hanno scoperto che alcune persone creavano delle stanze virtuali online su siti contenenti le immagini di utenti donne di Facebook, immagini innocenti e per niente provocanti, sulle quali però gli uomini si masturbano tutto il giorno, incitandosi a vicenda.

I commenti sono da rabbrividire.

Queste fanno le tr..e, che mig..te da sbattere e farcire”, “da chiavarla senza sosta”, “da metterla in mezzo a noi due e sbatterla a sorpresa duro”, “da aprirgli le gambe e…”, “da montarla subito”, “tu le sfondi il c***o, il la f**a e a turno la gola”, ecc…

Gli utenti della stanza si incitano fino ad eccitarsi e ad arrivare a vere fantasie di stupro. Non si tratta però di qualcosa che rimane nel mondo virtuale, perché i frequentatori della stanza si scambiano anche numeri di telefono, indirizzi, ecc delle loro potenziali vittime.

Il servizio di Matteo Viviani ha messo in allarme moltissime giovani fiorentine che si sono ritrovate delle loro immagini delle stanze.

Dopo il servizio de Le Iene una mia amica ha visto la mia foto su quel sito e mi ha telefonato subito. A mia volta ho visto le immagini di altre ragazze che conosco e tutte insieme ci siamo ritrovate a condividere questa esperienza che non auguro a nessuno” ha dichiarato una ragazza. Sono già 100 le denunce arrivate alla polizia postale di Firenze.

Dopo aver raccolto queste denunce la polizia postale ha intenzione di portarle in procura.

Le forze dell’ordine si stanno quindi attivando per scoprire chi ha caricato le foto e chiudere queste stanze piene di commenti violenti a sfondo sessuale.

Per gli utenti frequentatori si profila un reato di violazione della privacy, ovvero trattamento illecito di dati personali. Si rischia perfino il carcere.

Inoltre chi pubblica frasi offensive sulle ragazze incorre nel reato di diffamazione e, se si svolgesse un processo, i colpevoli potrebbero essere chiamati a risarcire il danno morale ed esistenziale arrecato.

Per quanto riguarda le minacce di stupro di gruppo la posizione si aggrava, arrivando al reato di minacce.

“È come se qualcuno ci avesse sporcato. Ho saputo da una mia compagna di liceo che ero finita in uno di questi siti di cui non conoscevo l’esistenza” ha raccontato una ragazza al Corriere Fiorentino. In una di quelle stanze c’erano 12 sue foto, di cui alcune prese dal profilo Instagram che è privato.

Dopo l’inchiesta delle Iene la stanza dove si erano introdotti è stata chiusa, ma è molto probabile che quegli utenti si siano semplicemente trasferiti.

Unimamme, cosa ne pensate di quanto raccontata da Le iene? 

Parliamo di questa storie con le nostre figlie, nipoti o amiche per farle riflettere su cosa e come pubblicare sui social.

Noi vi lasciamo con un approfondimento sul tema, su come le donne siano le principali vittime di molestie e ricatti sessuali.

Impostazioni privacy