Gemelli disabili uccisi dalla madre, parla l’altra figlia

Dopo la morte dei gemelli disabili uccisi da parte della madre, che si è a sua volta sparata, parla l’altra figlia.

E’ davvero un dramma quello che sta vivendo Monica, la figlia di 44 anni di Angela Manca, 64 anni e vedova, da quando la madre ha preso un fucile e ha sparato prima a Claudio e Paolo, i suoi gemelli di 42 anni, e poi a sé stessa. Per i gemelli non c’è stato nulla da fare, mentre la donna è morta in ospedale per le ferite riportate.

Basta soffrire, ora so cosa fare“. Sarebbe questo il biglietto d’addio lasciato dalla donna che a quanto detto dalla figlia Monica soffriva da qualche tempo di depressione: “Non ho niente da doverle perdonare” dice in un’intervista all’Unione Sarda “Soffriva di depressione da qualche anno stavo molto attenta a quel che poteva succedere, chiamavo a casa a Mandas due-tre volte al giorno. L’avevo fatto anche giovedì scorso: non ero in vacanza, stavo lavorando. Non potevo immaginare, prevedere, sapere. Anche se in fondo al mio cuore non ero mai tranquilla”.

Non ho niente da perdonarle” ha aggiunto.

Monica è medico ed era molto legata ai suoi fratelli, soprattutto dopo la morte del padre, portato via a soli 55 anni da un tumore al cervello. I due gemelli, nonostante ormai fossero uomini, erano conosciuti come “i bambini” ed è così che li ricorda anche la sorella:

Ai due bambini non è mai mancato niente  soprattutto affetto, amore. Claudio era più pacato, adorava i pupazzetti di Babbo Natale, quelli che si animano. Paolo era più vivace, gli piaceva molto guardare la televisione, aveva tanti dvd con i cartoni animati. Io ho avuto un legame forte con entrambi, ma soprattutto con Claudio, perché ha sofferto di più. Dall’età di quattro anni ha cominciato ad avere crisi epilettiche”.

Ai suoi fratelli Monica riconosce il merito di essere diventata medico: Se sono diventata medico non è merito mio. Ci sono riuscita grazie alla forza che mi hanno dato loro: mai una lacrima, un lamento. Ricoveri su ricoveri, sempre sorridenti. Coraggiosi. Io ho studiato medicina anche per cercare di capire il loro caso. Nessuno aveva detto a mia madre che era in attesa di due gemelli, gli specialisti se ne sono accorti solo durante il parto, che non è stato facile. Forse non è arrivato per qualche istante ossigeno nel loro cervello, è l’unica spiegazione scientifica che ho saputo trovare“.

Ora Monica non sa più come andare avanti:

“Io adesso non so come andare avanti. Ringrazio una collega: mi ha scritto in un messaggino: da ottimo medico adesso ti prenderai cura dei malati come se fossero i tuoi fratellini. Questo pensiero mi ha tirato un po’ su. Mi aggrappo a questa idea perché non voglio una vita senza Paolo e Claudio, non ne immaginavo una diversa da quella che ho sempre amato, al loro fianco. Adesso voglio restare con loro sino all’ultimo, qui, nella camera mortuaria. So che sono li dentro, vicini uno all’altro, vestiti da mia madre con la loro magliettina rossoblù del Cagliari, la preferita. Con quella adesso finalmente potranno correre in un prato infinito. Mano nella mano“.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla di tre gemelli separati alla nascita che si ritrovano per caso.

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