Tu sì che mi piaci!

Il nostro bimbo: ad alcuni sorride incantato e ad altri …urla e basta! E  a nulla servono le nostre frasi del tipo: “Ma no amore è un amico, non vedi?”. E ancor meno le pallide spiegazioni come : “Sai oggi ha dormito molto poco”, o “Saranno i dentini!”.

In realtà, come ben sappiamo, i nostri bambini, fin da piccolissimi, sviluppano delle simpatie ed antipatie incontrovertibili. Sì, ma perché? A questa complicata domanda cerca di rispondere uno studio canadese condotto dalla British Columbia University.

Dopo un’analisi, condotta su 200 bambini tra i 9 e i 14 mesi, i ricercatori hanno concluso che i bambini sono naturalmente portati a sentire più vicino chi ha atteggiamenti e gusti simili ai propri. Non a caso lo studio, pubblicato sull’autorevole rivista “Psychological Science”,si chiama: Not Like Me = Bad: Infants Prefer Those Who Harm Dissimilar Others”.

Nello specifico, come possiamo leggere sull’articolo de La Stampa, potremmo addirittura concludere che i neonati selezionano già i propri nemici: “Se il bebé predilige ad esempio uno specifico alimento tenderà a considerare amica una persona che mostrerà di avere le stesse preferenze e ad additare come nemico chi si rivela ostile ai suoi gusti. E non solo. Il neonato, una volta distinti gli amici dai nemici, trarrà piacere – una sorta di schaudenfreude – dal vedere il nemico messo in difficoltà dal proprio simile. La scoperta dimostra che i neonati – da 9 ai 14 mesi – sono in grado non solo di osservare cosa fanno le persone all’esterno ma anche a chi lo fanno, selezionando in questo modo gli individui con cui stringere relazioni sociali sulla base del principio «è mio amico chi mi somiglia».

Questa, come altre ricerche, è utile principalmente per aiutarci a “leggere” gli atteggiamenti dei nostri bambini e cercare di intervenire, dove è possibile, fin da piccoli. Ma anche ad instillare un dubbio in più ad alcune mamme, me compresa, e ad alcuni papà: “ E se non mi/ci somiglia per niente?!” 🙂

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