Storia di un padre e del figlio malato: “I corpi estranei” di Mirko Locatelli

E’ stato presentato ieri alla Mostra del Cinema di Roma, primo film italiano in concorso,  ‘I corpi estranei’ di Mirko Locatelli, che affronta il delicatissimo tema della malattia di un bambino e del dolore del genitore che se ne prende cura, interpretato da Filippo Timi.

Il regista, costretto sulla sedia a rotelle ormai da 20 anni, ha sottolineato di non aver ‘fatto un film sul dolore, che rischiava di diventare patetico, ma di aver voluto spostare il tema della fragilità dal figlio al padre, per raccontare appunto la fragilità umana, con il pudore che serve quando si affronta la malattia’. Locatelli racconta quindi il punto di vista dei malati invisibili, coloro che dei malati si prendono cura e che insieme a loro patiscono la malattia.

Corpi estranei del film sono i due protagonisti, Antonio e Jaber, entrambi al capezzale di qualcuno: Antonio del figlio, Jaber, ragazzo di origini arabe, di un amico. Antonio, umbro tutto d’un pezzo, si trova in un ospedale specializzato milanese con la speranza di curare suo figlio con un tumore al cervello ed è proprio nei corridoi del nosocomio si incontrano le due solitudini dei personaggi, entrambi spaesati e spaventati.

Da una iniziale diffidenza di Antonio verso il giovane Jaber che cerca un contatto si passa ad una apertura nei confronti del diverso, ma il film vuole raccontare soprattutto la storia di un padre chiuso e spaesato, che soffre nel vedere suo figlio costretto in un letto d’ospedale.

Filippo Timi, impegnato nel difficile ruolo, ha detto di aver fatto il suo film ‘più documentaristico. Non mi sono preoccupato di recitare, è impossibile recitare quel dolore, mi sono fatto trascinare dal bambino, l’ho dovuto gestire’.

 

Un film pudico, commovente ed intenso.

Ecco il trailer:

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