Infanzia negata: ritratti di bambini afgani

 

La situazione dei bambini afgani, dopo oltre un decennio dall’intervento militare americano, continua a rimanere drammatica.

bambina con vestito rosso

Miliardi sono stati spesi per sovvenzionare la guerra e assai poco invece è stato destinato alla ricostruzione.

L’ente di carità inglese Afghanaid, da ben 30 anni, lavora al fianco di donne e uomini afghani per aiutarli a uscire da questa terribile situazione.

bambina con pareo colorato

Questa società, con il supporto del Dipartimento Inglese per lo Sviluppo Intenazionale e le donazioni di privati, contribuisce a costruire:

  • pozzi
  • cisterne per l’acqua
  • condutture

Tutto è finalizzato a migliorare le condizioni igieniche della popolazione e garantire l’approvvigionamento di acqua pulita.

bambino con cappello a righe blu

Gli sforzi di Afghanaid sono inoltre diretti a:

  • sviluppare piccole imprese
  • potenziare la loro sicurezza dal punto di vista alimentare

bambino con cappello blu

Naturalmente, in queste condizioni, sono i bambini quelli più vulnerabili. Carenze nell’alimentazione dei ragazzini possono comportare:

  • problemi nell’apprendimento
  • ritardi nello sviluppo fisico
  • difficoltà nel raggiungimento del proprio potenziale da adulti

bambino con pareo verde

Nonostante gli sforzi compiuti ancora molto resta da fare.  Nel corso di un simposio svoltosi presso il Green Templeton College di Oxford si è fatto il punto della situazione circa le condizioni di salute e nutrimento di madri  e bambini nei mercati emergenti.

bambino che tiene in braccio un neonato

In condizioni ideali ogni bambino della Terra potrebbe avere le stesse prospettive di benessere, a dispetto della provenienza. Questo dovrebbe spronare i governi dei paesi emergenti a pensare sul lungo termine e ad effettuare degli investimenti:

  • riguardanti benessere infantile
  • nutrizione infantile

bambino con copricapo colorato

Le immagini di questi bambini dietro le quali si nascondono storie di innocenze infrante e una condizione di costante precarietà, sono state catturate a Islamabad, in un campo profughi, dal fotografo Muhammed Muheisen.

E voi unimamme come vi sentite davanti ai volti di questi piccoli che chiedono solo di vivere un’infanzia serena?

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