Influenza in Italia 2018/2019: sale il numero dei decessi

influenza morti
Influenza (iStock)

Influenza in Italia: sale il numero dei morti, picco dei contagi vicino.

Continua la crescita dei casi di influenza in Italia e alla 4^ settimana del 2019 si avvicina sempre di più il picco stagionale dei contagi, anche se ancora non è stato ufficialmente registrato.

Insieme ai contagi, purtroppo, crescono anche i decessi dovuti alle complicanze dell’influenza. Ecco gli ultimi dati della sorveglianza sull’epidemia dall’Istituto Superiore di Sanità.

Influenza in Italia: decessi in aumento

Sono usciti gli ultimi dati aggiornati sulla stagione influenzale in Italia. Alla 4^ settimana del 2019, dal 21 al 27 gennaio,  si segnala ancora un brusco aumento dei casi di sindrome influenzale, con un numero crescente di persone a letto con febbre alta, disturbi respiratori e dolori muscolari. Non siamo ancora al picco ufficiale, tuttavia, sebbene sia molto vicino. Probabilmente in corso in questi giorni e sarà registrato la prossima settimana.

L’incidenza maggiore dell’influenza riguarda sempre i bambini sotto i cinque anni di età. Purtroppo sono aumentati anche i decessi, con 39 morti per complicanze dell’influenza.

Nella settimana dal 21 al 27 gennaio del 2019, la quarta dall’inizio dell’anno, sono stati registrati 725.000 casi di influenza, per un totale di circa 3.605.000 casi dall’inizio della sorveglianza, con il picco epidemico stagionale in avvicinamento. Il livello di incidenza, in  questa settimana, è pari a circa 12 casi per mille assistiti. In crescita dai i 9,45 casi per mille assistiti della terza settimana dell’anno.

Ancora una volta è la fascia di età pediatrica sotto i cinque anni quella con l’incidenza più elevata, che nella quarta settimana dell’anno è passata da 28,29 a 37,11 casi per mille assistiti.

Nelle altre fasce di età l’incidenza dell’influenza è: 18,53  casi ogni mille assistiti in quella da 5 a 14 anni; di 10,95 casi in quella da 15 e 64 anni e di 4,19 casi per mille assistiti in quella pari o superiore a 65 anni. Gli anziani sono i meno colpiti grazie al vaccino antinfluenzale.

Incidenza dell’influenza 2018/2019 dal 21 al 27 gennaio 2019 (Rapporto Influnet)

Le Regioni italiane maggiormente colpite dal contagio della malattia sono: Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania e Calabria.

Diffusione dell’influenza nelle Regioni d’Italia nella settimana dal 21 al 27 gennaio 2019 (Rapporto Influnet)

Nella 4^ settimana del 2019 sono stati segnalati 191 casi gravi da influenza confermata, con ricovero in terapia intensiva, di cui 39 deceduti, da ottobre 2018, inizio della sorveglianza. Durante la terza settimana del 2019 la mortalità è stata in linea con il dato atteso, con una media giornaliera di 258 decessi rispetto ai 253 attesi.

Il 60% dei casi gravi è di sesso maschile e l’età mediana è di 60 anni. Il 75% dei casi si è verificato in soggetti di età pari o superiore a 50 anni. Tra i deceduti l’età mediana è pari a 68 anni e il 92% dei decessi si è verificato in soggetti d’età pari o superiore a 50 anni. Inoltre, nel 77% dei casi gravi e nell’82% dei deceduti era presente almeno una condizione di rischio preesistente, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, e l’84% dei casi risulta non vaccinato. Quattro casi gravi si sono verificati in donne in stato di gravidanza. Come riporta il bollettino FluNews-Italia.

In questa stagione influenzale 2018/2019, prevalgono due virus: l’A-H3N2, rischioso per gli anziani e l’A-H1N1, diffuso di più al Sud. Quest’anno, inoltre, l’influenza dovrebbe colpire in Italia circa 5 milioni di persone, ma dovrebbe essere di media intensità, più leggera di quella della scorsa stagione che invece è stata particolarmente pesante e aveva contagiato 7 milioni di persone.

Nella quarta settimana del 2019 di sorveglianza virologica, si osserva un ulteriore incremento dei campioni positivi all’influenza. Tra questi, i virus di tipo A sono nettamente dominanti (99,7%) sui virus B. Nell’ambito dei virus di tipo A, i ceppi A(H1N1)pdm09 sono prevalenti (58%), rispetto ai virus di sottotipo A(H3N2) (32%).

Sempre durante la 4^ settimana del 2019, circa il 68% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale, ma i contagiati riferiscono di aver avuto una sindrome simil-influenzale.

Altre informazioni le trovate su: www.influweb.it

Che dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate?

Vi ricordiamo il nostro articolo: Influenza: una malattia da non sottovalutare. I miti da sfatare secondo l’Oms

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