Le mine-giocattolo, i fabbricanti di armi pensano anche ai bambini (FOTO)

mine antiuomo
@GettyImages

“Top Perfomance”, prestazione ottimale: così i fabbricanti di armi chiamano il risultato ottenuto quando un bambino raccoglie una mina scambiandola per un gioco e ne viene ucciso, o mutilato.

Oltre alle armi esplosive, di cui vi abbiamo parlato recentemente, ci sono le mine farfalla a distruggere le vite dei bambini.

I fabbricanti di armi infatti, producono mine antiuomo con le sembianze di un giocattolo, una farfalla ad esempio. In Afghanistan le chiamano i Pappagalli Verdi.

mine antiuomo

Un adulto e tantomeno un combattente non la raccoglierebbe mai, i bambini invece sono naturalmente attratti e possono raccogliere quelle armi infami.

Un bambino mutilato destabilizza la famiglia, avrà bisogno di assistenza e non sarà un futuro soldato. Rendere improduttivo un uomo sin dall’infanzia, a tanto sono arrivate le logiche militari nelle zone di guerra, e non da oggi.

Il mercato delle armi non conosce crisi e non ha scrupoli.  E i fabbricanti le dichiarano Top Performance, prestazioni ottimali con il minimo investimento.

Questi ordigni hanno la peculiarità di non esplodere subito, così il bambino che li raccoglie, attratto anche dalle loro forme, volutamente ideato a forma di farfalla ad esempio, li  porta a casa, magari ci gioca con altri coetanei, e le possibilità di devastazione aumentano. Una programmazione che non merita commenti, lo sdegno nasce spontaneamente.

Rimango piuttosto impressionato da questa nefandezza. I venti di guerra soffiano anche in Ucraina, e questi sono conflitti dove non si combatte solo con le “armi intelligenti”, i droni. Sono dispute senza quartiere dove si combatte per le strade, con le tecniche di guerriglia e i bambini sono le prime vittime.

In molti paesi colpiti da questo fenomeno, i più piccoli rappresentano un terzo delle vittime. Queste mine vengono seminate dagli elicotteri, da granate o razzi di artiglieria.

La Campagna internazionale per il bando delle mine antiuomo  è conosciuta con l’acronimo inglese ICBL (International Campaign to Ban Landmines), è stata organizzata da una coalizione di organizzazioni non governative (ONG) coordinata dall’attivista Jody Williams. Fondata nell’ottobre 1992, si propone di abolire la produzione e la vendita della mine antiuomo nel mondo.

La Coalizione e la sua fondatrice, Jody Williams, hanno ricevuto il Nobel per la pace nel 1997.

Il Trattato di Ottawa, presentato il 3 dicembre del 1998 in Canada,  è stato il successo più significativo della campagna. I paesi firmatari si sono impegnati a proibire:

  • l’uso,
  • l’immagazzinaggio,
  • la produzione
  • e la vendita delle mine.

Sono 162 ad oggi gli Stati che lo hanno firmato, mancano all’appello tra gli altri Stati Uniti, Russia, Cina, India, Iran, Arabia Saudita, Libia ed Egitto.

E voi unigenitori ne eravate a conoscenza?

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