Liberated Parents, Liberated Children! La comunicazione in famiglia

mamma e figlia adolescenteDite la verità: quante volte, specialmente durante uno di quei bei fragorosi litigi con i vostri figli, non importa se in età adolescenziale o quando sono alle prime armi con i compiti da fare, ecco, quante volte avreste voluto che calasse qualcuno dall’alto, da dietro una libreria, da sotto il tavolino della televisione a dirvi esattamente come fare?

Questo non è un preludio a una risposta del tipo: ecco, il miracolo c’è ed è… ” ta-da!” No.

Ma qualche aiuto tutto umano è possibile: si tratta di una serie di libri scritti da due autrici molto famose all’estero e un po’ meno in Italia, Adele Faber e Elaine Mazlish, che nel nostro Paese sono pubblicate da Sterling e Kupfer.

I libri di queste due autrici hanno avuto tanto succcesso da essere stati tradotti in moltissime lingue.

Tra i loro libri più famosi troviamo: “How to talk to teens so teens will listen, and listen so teens will talk” ovvero “Come parlare agli adolescenti in modo che ascoltino e come ascoltarli affinchè parlino” e anche “Liberated parents, liberated chindrens” ovvero ” Genitori liberi, figli liberi”

Le due autrici adottano uno stile molto semplice e tipicamente pragmatico, in perfetta linea con l’ approccio da manuale di pronto uso e lo fanno utilizzando molti esempi di storie e situazioni che possono tipicamente capitare ai ragzzi durante il periodo adolescenziale: dai problemi di alimentazione, ai problemi di studio, al sesso.

Quello su cui si focalizza l’attenzione delle due autrici è proprio la comunicazione, cioè imparare a comunicare con i ragazzi in modo tale da mettersi in una posizione di ascolto dei loro bisogni e non di imposizione per costruire una relazioneautentica e rispettosa del loro mondo emotivo e psichico.

Una possibilità di confronto tra mondi diversi (quello degli adulti, i genitori che hanno comunque un compito educativo oltre che di accudimento e accoglienza) che dia modo ad entrambi di crescere attraverso la relazione.

Insomma, come al solito, una ricetta non c’è ma c’è sempre una via per personalizzare il proprio modus operandi e  scoprire” l’altro” a partire dai propri figli.

Buona lettura!

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