“Mamma, voglio che stai bene”: la comunicazione durante la malattia

mamma

Quando si ha a che fare con una malattia grave come un tumore, soprattutto se si hanno dei figli piccoli, l’istinto di protezione tende a prevalere.

Non dire nulla della situazione della mamma, ad esempio, può essere controproducente: il bambino, se il genitore piange durante un momento di sconforto, penserà che è per colpa sua e allora, come sempre, è meglio essere chiari sul momento che si sta vivendo.

Le parole chiave allora sono tre:

  • informazione,
  • comunicazione,
  • consapevolezza.

Scuse del tipo “la mamma va via per lavoro per qualche giorno” oppure “non sto piangendo, mi bruciano solo un po’ gli occhi” sono errate, perché i bambini, che hanno una concezione ego riferita del mondo in cui vivono, penseranno che sono loro la causa di tanta tristezza.

Certo, non è semplice trovare le parole giuste, visto che la diagnosi e la cura di una malattia di questa portata devono essere assorbite prima di tutto dagli adulti: dal punto di vista psicologico bisogna insomma stare molto attenti, perché le forti emozioni che rivestono la mamma malata ricadono inevitabilmente anche sui figli e fare finta di niente non è la soluzione migliore.

Lo dice anche l’incontro che è stato organizzato dall’ospedale Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, Mamma voglio che tu stia Bene in relazione alla prevenzione del cancro al seno.

Ogni anno, infatti,  in Italia di registrano oltre 40.000 nuovi casi.

Il tumore al seno, però, può essere oggi definitivamente guarito in un numero sempre maggiore di casi grazie a percorsi di cura innovativi e personalizzati che tengono conto della specificità biologica di ogni donna.

La sincerità, anche in un momento difficile, è la soluzione migliore… 🙂

 

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