Morte perinatale: metà bambini si potrebbero salvare, a dirlo una ricerca

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Morte perinatale: è davvero molto difficile accettare che un bambino già praticamente al termine della gravidanza, che senti muovere, su cui fantastichi, del quale hai magari già preparato il corredino e la cameretta all’improvviso non ci sia più. Eppure, lo dice una ricerca, metà di quei bimbi nati senza vita si potrebbero salvare grazie ad un intervento tempestivo nei reparti di ostetricia e ascoltando le madri.

Morte perinatale: si può intervenire in tempo e salvare delle vite

La ricerca guidata dall‘Università di Leicester, ha trovato che più del 60% delle gravidanze non portate a termine potrebbero essere evitate. Innanzitutto ascoltando le madri: se per caso sentono che i movimenti fetali sono diminuiti o cambiati o addirittura non si avvertono, bisogna intervenire.

In realtà in quasi la metà dei casi, i reparti mancano di investigare questi pericoli, mentre altri fanno delle indagini frettolose sui battiti del cuore del feto. E’ stato proposto pertanto un modello salvavita che possa migliorare le tecniche di indagine sulla morte dei bambini aumentando anche il monitoraggio durante la gravidanza prendendo esempio dalla Svezia, uno dei Paesi in cui invece la sopravvivenza è maggiore. In Inghilterra avvengono ogni anno più di 1000 bambini nati morti in una gravidanza a termine senza problemi congeniti per il feto.

La nuova ricerca ha esaminato la morte di 133 feti dal 2013. E’ stato riscontrato che le guide nazionali di screening e di monitoraggio della crescita dei bambini non è stata seguita per il due terzi dei casi. In particolare, è molto preoccupante che molte donne che lamentano dei cambiamenti nei movimenti dei bambini non vengano prese sul serio e che la crescita minima di un feto non viene esaminata grazie a dei semplici controlli.

Bisogna intervenire per tempo, insomma.

E voi unimamme cosa ne pensate?

 

 

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