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“Chi se ne frega se i bambini muoiono”: choc per inchiesta sui rifiuti tossici

Di
Valentina Colmi
-
18 Dicembre 2017
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    Foto dei bambini vittime della Terra dei Fuochi
    Quando l’arrivismo e il denaro contano di più della salute di creature innocenti. E’ una storia molto triste quella che vi raccontiamo e che proviene da Livorno, dove alcuni uomini senza scrupoli pensavano forse più ai loro affari che alla vita dei bambini che andavano a scuola vicino.
    Si tratta infatti di un’indagine che ha portato a 6 persone arrestate, 30 indagati e 150 carabinieri del nucleo forestale impiegati nel blitz coordinate dal procuratore di Livorno, Ettore Squillace Greco. Sono stati sequestrate oltre 200mila tonnellate di rifiuti tossici che non venivano smaltiti come si deve e che hanno messo a rischio la salute dei bimbi delle scuole vicine:  “Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale. Che muoiano, m’importa niente dei bambini che si sentano male. Io li scaricherei in mezzo di strada, i rifiuti” si sente un’intercettazione.

    Rifiuti tossici vicino alle scuole

    L’inchiesta è partita tra Firenze e Livorno, ma sicuramente destinata ad allargarsi: sarebbero infatti decine le aziende italiane che riuscivano – cambiando bolle d’accompagnamento – a far passare rifiuti tossici in rifiuti ordinari e normale spazzatura, il tutto senza alcun controllo delle autorità competenti. Un metodo molto simile per modus operandi a quello della Terra dei Fuochi, in cui, non a caso, c’è un elevato numero di malattie infantili dovuto ai rifiuti tossici, come definito dal pubblico ministero Squillace Greco.

    Tra i rifiuti tossici poi passati come “ordinari e innocui” c’erano:

    • stracci imbevuti di sostanze tossiche,
    • filtri per olio motore
    • toner
    • in altri casi i rifiuti pericolosi erano mescolati a quelli normali per evitare di venire scoperti 

    Da quello che è emerso anche dai filmati, nelle discariche entravano dei camion carichi di rifiuti ad altissimo rischio ambientale e ne uscivano senza conseguenze, come se seguissero tutti i criteri dell’ecologia. Un danno davvero importante, per un giro d’affari di 26 milioni di euro, 4 solo in Toscana.

    Le responsabili di questo traffico illecito c’erano due due società di Livorno, la Lonzi Metalli e la Rari, importanti aziende di smaltimento rifiuti fondamentali anche per i servizi di raccolta della provincia, ora sotto sequestro. Da qui i rifiuti tossici – anche quelli “mescolati” – venivano scaricati in due punti di raccolta del livornese a partecipazione pubblica.

    E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di Terra dei Fuochi e Taranto: il rischio di tumori per 1 milione di bambini.  

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