Ecco com’è diventato Hope, il bambino “stregone” salvato in Nigeria (FOTO)

L’incredibile cambiamento di un bambino di 2 anni abbandonato e trovato per strada  da una donna che gli ha ridato la vita. Ecco come è Hope oggi.

hope bambino stregone

Care unimamme ricorderete la storia e le foto del bambino di appena 2 anni trovato in Nigeria che vagava per la strada da 8 mesi, nudo, denutrito e visibilmente malato, da parte di una donna speciale, Anja Ringgren Loven?

Ma chi Anja? E’ una donna danese che sta contribuendo davvero a rendere il mondo un posto migliore. Noi l’abbiamo contattata sulla sua pagina Facebook, e nonostante sia molto occupata, ha gentilmente risposto alle nostre domande.

Anja ci ha raccontato di essere cresciuta con sua mamma che lavorava in una casa per anziani e che le ha sempre detto che “fortunatamente tutti gli esseri umani crescono e vivono una lunga vita e che è importante prendersi cura delle persone che hanno bisogno” e le ha spesso parlato di come i bambini africani soffrissero la fame.

Questa donna quindi ritiene che sia stata la mamma ad insegnarle l’importanza di prendersi cura delle persone in difficoltà e a trasmetterle un’attenzione particolare per le sorti di questi bambini, sognando da sempre di riuscire a fare qualcosa per aiutarli.

Dopo la morte della mamma per il cancro, Anja, all’epoca 23enne, ha fatto molta fatica a trovare pace e a dare un significato alla sua vita. Per questo motivo ha deciso nel 2011 di seguire i suoi sogni: ha lasciato il lavoro, venduto tutte le sue cose e è partita per l’Africa. E’ infatti andata in Malawi come osservatore e volontario per l’associazione DanChurchAid, provando sulla sua pelle la povertà e la fame estrema, che non ha mai più dimenticato.

Nel 2012 ha poi fondato la sua ONG, DINNødhjælp, e nel 2013 ha iniziato il primo progetto: supportare i bambini in Nigeria accusati di essere stregoni. Ha viaggiato da sola incontrando questi bambini che erano stati torturati e picchiati fino a quasi morire, abbandonati poi per le strade. Scene terribili che l’hanno segnata per sempre.

anja con david e david jr 2In Nigeria ha poi incontrato il suo attuale marito, David Emmanuel Umen, che lottava anche lui per i diritti dei bambini da anni e insieme hanno realizzato, nella regione di Akwa Ibom, la loro “casa per bambini” accusati di stregoneria, con la quale danno loro ospitalità e li aiutano a studiare. E’ anche divenuta mamma nel frattempo, di un bellissimo bambino che ha compiuto da poco 2 anni: David Junior.

I bambini dell’orfanotrofio, al momento 35,  sono tutti stati accusati di stregoneria da familiari, vicini o estranei. Anja e David li hanno trovati ed accolti.

Questi bambini non sono destinati all’adozione, perché lo scopo dell’associazione è quello di farli crescere, mantenendo però un contatto con le famiglie.  Oltretutto tali bambini parlano spesso dei loro fratelli, cugini, nonni e genitori. E quindi Anja ci racconta che le “visite a casa” sono una parte importante del loro lavoro. Il fatto di credere alla stregoneria, spiega, è legato alla povertà e all’ignoranza e quindi la loro più grande responsabilità è proprio quella di aiutare la gente del posto a capire, cercando di educarla. Portare i bambini nei loro villaggi, nelle loro case serve proprio a combattere questa cultura, dimostrando che i bambini stanno bene, studiano e avranno un futuro migliore.

anja con tutti i ragazziL’educazione delle comunità locali è infatti l’unica chiave per la lotta alla superstizione, agli esorcismi e alla magia nera praticata su questi innocenti bambini.

come è cambiato hopeMa veniamo a Hope. Hope è il nome che Anja ha dato al bambino ritrovato e salvato, la cui foto è divenuta virale. Oggi Hope si trova nella casa assieme a tutti i bambini, è stato dimesso a inizio febbraio, ha acquistato peso e la sua salute è notevolmente migliorata. Passa le giornate assieme agli altri 35 bambini e allo staff della casa.

Da pochi giorni è inoltre partita una campagna dal titolo “One Word to One World” (una parola per un mondo), lanciata da Bjørn Druglimo, un poliziotto norvegese che si è attivato in molti modi per supportare Hope e gli altri bambini.

hope con il cartelloLa campagna consiste nel pubblicare una foto con un cartello che riporti il nome del bimbo salvato che è Hope e che significa speranza, una campagna che chiede:

speranza per tutti i bambini del mondo,

speranza per tutti i bambini che soffrono,

speranza per i bambini vittime di attacchi terroristici,

speranza per i bambini che hanno la colpa di essere nati in paesi in guerra,

speranza per i bambini sfruttati con il lavoro minorile,

speranza per i bambini che muoiono soli per le strade,

speranza per i bambini che affogano in mare scappando dal terrore,

speranza per i bambini forzati a divenire bambini soldato,

speranza per i bambini rapiti e venduti come schiavi del sesso, ecc.

speranza che tutti possano avere una vita al sicuro e piena di amore e felicità.

La campagna vuole essere un messaggio al mondo che dica “Non restiamo in silenzio, alziamoci per i diritti dei bambini! Se siamo uniti, siamo potenti.” Già tantissime persone hanno inviato la loro adesione!

E voi unimamme, parteciperete a questa campagna globale per i diritti dei bambini di tutto il mondo, salutando simbolicamente Hope, condividendo la vostra foto con la scritta HOPE  sulla pagina Bjørn Druglimo, su quella della ONG DINNødhjælp  o su quella di Anja e naturalmente anche sulla vostra?

Se poi vi state chiedendo come poter aiutare questi bambini, sappiate che molte persone chiedono sulla pagina e sul sito dell’associazione se possono recarsi in Nigeria come volontari, ma data la delicata situazione legata alla sicurezza del paese, non è possibile accettare al momento persone. Se proprio volete aiutarli, qui l’indirizzo per effettuare una donazione. Infine se volete seguire i progressi di Hope e degli altri ragazzi, oltre a Facebook, potete farlo anche su Instagram

Anja assicura infatti per la sua associazione è importante che ogni centesimo venga usato a beneficio dei bambini.

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