Papilloma virus e i tumori all’utero e all’area ano-genitale: la campagna rivolta alle famiglie

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Papilloma virus e i tumori all’utero e all’area ano-genitale: la campagna rivolta alle famiglia – Universomamma.it

Papilloma virus e i tumori da Hpv: al via la campagna di sensibilizzazione per la poca consapevolezza.

Ogni anno in Italia si verificano circa 5.000 casi di tumori Hpv-correlati, dovuti a infezioni croniche causate dal Papilloma virus umano (Hpv). Purtroppo, però, non c’è abbastanza consapevolezza sulla gravità di questi tumori e le conseguenze del Papilloma virus. Le coperture vaccinali sono ancora troppo basse, sia nelle ragazze che nei ragazzi. Il vaccino contro l’Hpv, infatti, non è solo per le donne ma anche per gli uomini, perché i tumori da Hpv colpiscono anche loro.

Papilloma virus: come prevenire i tumori da Hpv

Per sensibilizzare ragazzi e ragazze sulla gravità del Papilloma virus e la necessità della vaccinazione che prevenga i tumori da Hpv, è stata lanciata la campagnaIl Papillomavirus non sceglie, tu sì,promossa da Msd Italia, accompagnata dall’hashtag #ioscelgo e con il portale dedicato www.ioscelgo.it. L’iniziativa è rivolta in particolare ai genitori di figli adolescenti e alle giovani donne, invitandoli ad agire con consapevolezza per il loro futuro e quello dei loro figli.

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Papilloma virus e i tumori all’utero e all’area ano-genitale: la campagna rivolta alle famiglie – Universomamma.it

Il Papilloma virus umano (Hpv) non è un unico virus, ma una famiglia di virus che comprende fino a 200 tipi diversi, di cui 13 ad alto rischio. Questi virus più pericolosi possono causare dei tumori, il più comune è quello alla cervice uterina, ma non è il solo. Gli altri tumori associati dall’Hpv sono quelli all’ano, alla vagina, alla vulva, al pene, alla cavità orale, alla faringe, alla laringe e i condilomi genitali. Questi tumori possono colpire anche gli uomini. Il rischio che possano colpire anche le persone di sesso maschile, invece, tende ad essere sottovalutato o non percepito.

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Soprattutto sono presenti ancora troppi pregiudizi ed esitazioni sul vaccino contro il Papilloma. La copertura vaccinale nelle ragazze è del 64,4% per la prima dose e del 49,9% nel ciclo completo. Numeri ancora troppo bassi, che nei ragazzi scendono ancora: 21,8% per la prima dose di vaccino e appena un 15,4% per il ciclo completo. Per questo motivo è stata lanciata la campagna di sensibilizzazione.

L’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione e riconosce prevalentemente una trasmissione per via sessuale; da questa frase si può capire come i numerosi Papillomavirus costituiscano una minaccia per tutta la popolazione fin da quando inizia l’attività sessuale”, ha affermato Giancarlo Icardi, professore ordinario di Igiene presso l’Università di Genova. “Disponiamo di molteplici evidenze scientifiche che indicano come la giovane età ed il numero dei partner sessuali rappresentino una condizione di rischio per contrarre l’infezione – ha aggiunto il professore -. Da tali evidenze ne consegue la strategia di prevenzione attraverso la vaccinazione che ha come target primario gli adolescenti di entrambi i sessi al dodicesimo anno di età“.

Dunque, è consigliabile vaccinare contro il Papilloma virus umano le ragazze e i ragazzi a partire dai 12 anni.

Icardi ha anche sottolineato che “l’attuale Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale raccomanda inoltre l’offerta della vaccinazione anti-papillomavirus ad una coorte supplementare di adolescenti di sesso femminile. Considerate le modalità di trasmissione è intuitivo come una strategia multi-coorte favorisca una più rapida riduzione della circolazione di HPV nella popolazione consentendo di raggiungere l’obiettivo finale di riduzione del numero di lesioni pre-cancerose e, nel lungo termine, dei cancri dell’utero e dell’area ano-genitale“.

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Carlo Antonio Liverani, Oncologia Ginecologica Preventiva Humanitas San Pio X, Milano, ha spiegato che “il vissuto da parte di molte donne HPV positive è molto variabile e può spaziare da situazioni di ansia, paura, rabbia, a vergogna, biasimo, rimorso, sovrastima dei rischi di cancro, preoccupazioni sulla perdita delle funzioni riproduttive, preoccupazioni sulle reazioni negative che potrebbero avere amici, familiari, partner sessuali, preoccupazioni sull’infedeltà del partner o vera e propria ostilità nei suoi confronti, un bisogno urgente di trattamento, fino ad arrivare a cambiamenti nelle attività fisiche intime, rifiuto dell’attività sessuale, isolamento, depressione“.

Comunque, nonostante siano ancora forti le esitazioni nei confronti del vaccino e manchi una completa consapevolezza dei rischi del Papilloma virus, la situazione in termini di conoscenza è in progressivo miglioramento. Infatti, secondo l’ultimo rapporto Censis, che ha analizzato il livello di consapevolezza dell’Hpv tra i genitori di figli adolescenti, si è passati da un livello di conoscenza del virus dell’85,1% nel 2017 all’88,3% di oggi, con una ricerca delle informazioni che passa sempre di più attraverso i professionisti della salute (53,2% nel 2019 contro il 39,1 % nel 2017) piuttosto che tramite “Dottor Google” (26,7% nel 2019 contro il 30,7% nel 2017).

Dall’indagine, dunque, emergono buone notizie. Sono in calo rispetto a qualche anno fa gli utenti che si fidano dei contenuti in tema di salute presenti sul web. Soprattutto perché, al di là di siti ufficiali e istituzionali come quelli del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il web pullula di fake news o informazioni manipolate che non hanno alcuna attendibilità scientifica. Recentemente, poi, social network come Facebook hanno introdotto un giro di vite sulle fake news nel campo della salute, limitandone la diffusione a favore di una migliore e corretta informazione sulla salute.

La notizia sulla campagna di sensibilizzazione sul Papilloma virus e con gli ultimi dati Censis è stata data da Quotidiano Sanità.

Che ne pensate unimame? Eravate la corrente di tutti i rischi del Papilloma? Avete fatto vaccinare i vostri figli adolescenti?

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