Parla la sorella del bimbo ucciso dal patrigno

Parla Noemi, la sorella di Giuseppe, bimbo ucciso dal patrigno.

Piano piano stanno emergendo ulteriori dettagli della tragedia avvenuta a Cordito in cui ha perso la vita il piccolo Giuseppe.

Il giudice di Napoli Nord, Antonino Santoro, che si sta occupando del caso di Cordito, sta facendo fatica a terminare il lavoro, “tanto è l’orrore che vi è rappresentato “.

Il delitto di Cordito: i dettagli

La piccola Noemi, sopravvissuta al massacro del fratello ad opera del convivente della madre, quando è stata portata via dai sanitari, gravemente ferita, ha esclamato: “finalmente me ne vado da quella casa”.

Ora, lentamente sta iniziando a ricordare il dramma vissuto.

Tony Essobti Badre ha picchiato selvaggiamente i due bambini, spezzando con un ginocchio una scopa e infierendo su di loro anche quando erano ormai a terra, sul pavimento. 

I piccoli hanno provato a difendersi levando le braccia al cielo, ma Badre ha continuato a colpirli.

La madre Valentina Casa sostiene di aver provato a proteggerli. “Ci ho provato ma lui mi ha dato un morso sulla spalla e mi tirava i capelli. Ho tentato di farlo smettere, ma picchiava anche me“.

La donna sarebbe riuscita a mettere in salvo la figlia più piccola, di 4 anni, ora affidata a una comunità.

Sono una persona un po’ nervosa  mi dispiace per quello che è successo, volevo bene a Giuseppe. Penso di aver perso il controllo.  Forse questa volta ho esagerato” ha dichiarato Badre.

Sul caso si è espresso al Tg5 lo psichiatra Vittorio Andreoli. Un bambino non può essere mai un nemico. È stato studiato che in tutte le specie viventi esistono nei cuccioli degli aspetti somatici, soprattutto le espressioni del viso, che richiamano biologicamente la protezione e il rispetto. Per questo chi usa violenza contro un bambino è un orrore, è semplicemente un uomo vile o donna vile, che va contro quelle che son le persone più deboli”.

Secondo il noto psichiatra il gesto di Badre non può assolutamente essere imputabile a un raptus di follia.

Non si dica che è un folle o che si tratti di follia. Da 60 anni vivo in mezzo ai miei matti, ma questo comportamento non è parte della loro vita”.

A ogni modo Valentina Casa ha riferito che il convivente li aveva percossi anche in altre occasioni, ma lei non l’aveva mai denunciato.

“Calci, pugni, sputi in faccia”.

Dopo aver rotto la sponda del letto i bambini facevano baccano e non lo lasciavano dormire, così a Badre è stata contestata l’aggravante dei futili motivi.

Dopo la violenza Giuseppe ha chiesto alla mamma da bere mentre la donna cercava di tamponargli le terribili ferite con un asciugamano. Il bambino però non si reggeva in piedi e così l’ha sistemato sul divano.

La donna ha riferito di essere rimasta sotto shock e che per questo non ha chiamato i soccorsi.

 “Non so che darei per tornare indietro” dice Badre dal carcere.

Oggi si sono svolti i funerali del piccolo Giuseppe a Pompei, dove vive il padre dei bambini, Felice Dorice.

Unimamme, è doloroso apprendere i dettagli sempre più shockanti di questa vicenda, noi speriamo che questo ci serva a impedire che cose del genere si ripetano.

Voi cosa ne pensate delle ultime rivelazioni raccolte su Repubblica?

Impostazioni privacy