Ryanair introduce il “supplemento neonato”: pagano anche i bimbi sotto i 2 anni

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La compagnia Ryanair introduce il “supplemento neonati”. I bambini sotto i due anni pagano uno quota, ma non ci sono vantaggi, secondo Federconsumatori.

La compagnia aerea irlandese low cost, Ryanair, ha applicato un supplemento per i neonati. Si tratta di un costo aggiuntivo applicato in automatico. L’acquirente in un primo momento non si rende conto che c’è da pagare un supplemento.

E’ la federconsumatori che denuncia questo comportamento della compagnia: “L’ultima trovata della compagnia aerea irlandese, che ormai non è più molto low cost, considerando la lunga lista di supplementi applicati ai prezzi base”.

Il supplemento per i neonati: 25 euro ma nessun servizio aggiuntivo

L’associazione Federconsumatori è un’associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivi prioritari l’informazione e la tutela dei consumatori ed utenti, come si legge sul loro sito. Ha denunciato una pratica della compagnia aerea Ryanair che ritiene ingiusta. Ai vari supplementi che ci sono in fase di prenotazione, se ne è aggiunto un altro. Si tratta del “supplemento neonati”, cioè un extra di 25 euro a tratta per bambini al di sotto dei due anni.

L’associazione per i consumatori spiega che il supplemento non da diritto a nessun vantaggio: “Il supplemento, già di per sé assurdo, appare ancora più ingiustificato se si considera che i bimbi devono viaggiare in braccio ai genitori con una cintura apposita fornita dal personale di bordo: l’utente, quindi, si trova a pagare di più senza ricevere alcun vantaggio né servizi aggiuntivi”.

Federconsumatori sottolinea che il sovrapprezzo per il bebè non viene chiaramente evidenziato nel momento della prenotazione: “E’ inoltre importante segnalare che nella fase di selezione del numero e della tipologia dei viaggiatori (adulti, ragazzi, bambini o neonati) l’applicazione del sovrapprezzo per il bebè non viene chiaramente evidenziata: nel momento in cui si seleziona un neonato tra i passeggeri appare solo un messaggio in cui si legge che “i bebè di età inferiore ai 2 anni devono sedere in grembo all’adulto accompagnatore”, senza alcun cenno al supplemento. I 25 euro a tratta vengono automaticamente inclusi nel prezzo del biglietto e l’acquirente li ritrova nel conto finale solo nell’ultima fase della prenotazione. Una prassi non del tutto trasparente: un utente un po’ distratto o anche poco avvezzo alle prenotazioni online potrebbe non accorgersi dell’applicazione del balzello”.

La risposta di Ryanair: “Non si tratta di una novità, esisteva già in passato”

La risposta della compagnia aerea non tarda ad arrivare, come riportato da Repubblica. In una nota specificano che è una prassi già in vigore: “Non si tratta di una novità, esisteva già in passato e nell’ultimo anno non ci sono stati rincari”. Inoltre si legge: “Il costo del biglietto Ryanair applicato ai neonati – uno standard del settore – non è aumentato nel corso dell’ultimo anno, dal momento che continuiamo ad offrire le tariffe più basse d’Europa con un prezzo medio pari a 39 Euro. Tutte le tariffe sono visionabili e chiare sul nostro sito. Ryanair non ha costi extra nascosti e tutti i servizi opzionali e le tariffe vengono evidenziate e devono essere accettate dai clienti prima della prenotazione“.

Repubblica.it  ha anche effettuato una simulazione di acquisto che lo conferma. Hanno fatto la prova prenotando un volo per Tel Aviv, nelle prossime settimane. Quando si aggiunge il neonato tra i passeggeri, il portale segnala che deve viaggiare in braccio e si offrono alternative per acquistare un posto più comodo. I 25 euro per tratta appaiono solo nella schermata di pagamento.

Credits: Repubblica
Credits: Repubblica

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