Scuole italiane non sicure: i dettagli del rapporto sull’edilizia scolastica

Il rapporto della Fondazione Agnelli dimostra che le scuole italiane non sono sicure. Necessità di interventi per renderle sicure ed adeguarle ai tempi.

Scuole italiane non sicure: i dettagli del rapporto sull’edilizia scolastica – Universomamma.it

 

E’ stato presentato il Rapporto sull’Edilizia Scolastica che è stato realizzato dalla Fondazione Agnelli. Oggi verrà presentato a Torino presso la Scuola Media Enrico Fermi, interamente ristrutturata dal progetto Torino fa Scuola. I rapporto sarà pubblicato a Gennaio e si fonda su analisi approfondite e inedite per fornire indicazioni di policy in vista degli interventi necessari all’edilizia scolastica nei prossimi anni.

 

L’età media degli edifici scolastici italiani è di 52 anni e in molti casi non sono adeguati alle esigenze del futuro. E’ questa la conclusione alla quale arriva dal Rapporto sull’edilizia scolastica.

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Nel Rapporto sull’Edilizia scolastica si fa una fotografia dello stato delle scuole presenti nel territorio italiano. In Italia ci sono 40mila edifici che hanno un’età media di 52 anni e in due casi su tre sono stati costruiti più di 40 anni fa. Purtroppo molte scuole, dopo diversi accertamenti, risultano essere insicure e fragili. Inoltre sono state costruite senza rispettare i criteri antisismici e usando materiale scadente. Ci sono carenze a livello di impianti e molte delle barriere architettoniche non sono state ancora abbattute.

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Inoltre, una su quattro ha problemi di natura ambientale, il 16.1%: “Se considerati sull’arco di un decennio gli investimenti ambientali sarebbero in grado di abbattere di un terzo i consumi di energia termica per riscaldamento, della metà quelli di energia elettrica per illuminazione e di un quinto quelli dei consumi di acqua, con conseguente riduzione dei costi di gestione”. Un quadro che non rende di sicuro tranquilli i genitori. Ad ricevere i giudizi negativi sono soprattutto le scuole medie. Il 70% degli edifici non è stato costruito per ospitare le scuole, ma sono stati solo adattati: “La gran parte degli edifici scolastici attualmente in uso che risale agli anni Settanta o prima, non favorisce la diffusione di metodi didattici diversi dalla lezione frontale. L’età avanzata del patrimonio scolastico, con stili progettuali, risorse tecnologiche e vincoli economici ereditati dal passato, comporta altre due conseguenze negative. La prima la conosciamo bene, per i tristi eventi di cronaca: molte scuole sono fragili e insicure, costruite spesso senza attenzione ai criteri antisismici e con l’impiego di materiali scadenti e deperibili; a questo va frequentemente aggiunta l’assenza di adeguate politiche di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte delle amministrazioni locali proprietarie”.

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Il rapporto ricorda che nel prossimo futuro gli edifici scolastici saranno ancora più vecchi ed “entreranno in una fase altamente critica, che sempre più condizionerà negativamente il modo di far scuola, oltre ad aggravare i rischi per la sicurezza”. Per evitare che le scuole rimangano o diventino pericolose è necessario intervenire con un piano di ristrutturazione degli edifici. Devono essere realizzati interventi che rendano gli spazi di apprendimento funzionali a un modo diverso di fare didattica, ad esempio basta cattedre su piani rialzati. Inoltre sono necessari significativi interventi strutturali sia di consolidamento e sicurezza delle strutture sia di efficientemente energetico. Come riportato da il Sole 24 ore, il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, ha specificato: “Si tratta di un investimento imponente, che non può che essere realizzato in molti anni. Proprio per questo è importante che l’ambizioso programma di riqualificazione delle scuole italiane venga programmato sin da adesso e perseguito senza incertezze e cambiamenti di rotta nei prossimi decenni”. Circa 200 miliardi di investimenti pubblici, tre volte le risorse dedicate all’intero comparto dell’istruzione, è la cifra per ristrutturare gli edifici scolastici italiani secondo le stime contenute nel Rapporto sull’edilizia scolastica.

Voi unimamme eravate a conoscenza di questi problemi che riguardano le scuole italiane? Cosa ne pensate?

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