Trenta litri di latte, una storia di “amore materno”

Le tragedie sono eventi misteriosi. Darsi una spiegazione per il loro verificarsi è pressoché impossibile, così come tentare di comprendere gli straordinari risvolti a cui a volte, in modo totalmente imprevedibile, riescono ad approdare.

La storia di Corie Jabre è senza dubbio simbolica in questo senso: triste e al tempo stesso piena di una dolce speranza, almeno per il tempo di un racconto, ci fa sentire tutti migliori.

Questa donna, appena trent’anni e quattro figli di cui due di tre mesi, ha lasciato troppo presto la sua famiglia.

Come nelle storie più dolorose tutto è iniziato con un’apparente banalità: dopo aver accusato un malore, giustificato dai medici come semplice influenza, Corie è tornata a casa con qualche antibiotico ma, vedendo che la situazione continuava a peggiorare, si è nuovamente recata in ospedale. Da qui purtroppo non è più uscita

La mattina seguente infatti, giorno del sedicesimo compleanno del figlio più grande, la donna non c’era più, stroncata da quella che poi si è capito essere un’infezione da stafilococco.

Il dramma inoltre, come purtroppo accade spesso, non si è esaurito in se stesso. I due gemelli, rimasti oramai orfani, erano in piena fase di allattamento e mal tolleravano il latte artificiale: ma è proprio qui, quando le difficoltà sembravano troppe per essere affrontate tutte insieme, che è arrivato l’inatteso raggio di speranza.

Ancora una volta infatti la solidarietà umana ha dimostrato come, nei momenti più bui, l’essere umano sa tirar fuori il meglio di sè. Un’amica di famiglia, Barbara Martinez, ha inserito sul sito internet JPMoms, un portale dedicato ai genitori, un post in cui illustrava la necessità che i due piccoli gemelli avevano di latte materno e in un batter d’occhio s’è vista inondare di risposte: in appena una giornata circa 30 litri di latte sono stati inviati da sconosciute, il cui istinto materno è stato però più forte della lontananza o dell’essere perfetti estranei.

“E’ un dono che non può giungere da nessuna parte se non dall’amore materno” ha spiegato la stessa signora Martinez che ha poi deciso di sfruttare quell’evento per qualche cosa di ben più grande: Corie infatti non era assicurata e così Barbara ha creato un fondo su cui poter versare un contributo per il funerale dell’amica e per aiutarne i fligli. In pochi giorni sono stati raggiunti ben 10000 dollari.

Certo, di fronte alla perdita di una madre, una moglie, una sorella, nulla può risollevarci ma forse la solidarietà può regalarci qualche cosa di ancor più prezioso di un sorriso: la speranza. Speranza in un futuro migliore, speranza di sconfiggere la solitudine, speranza per un’umanità più degna del suo stesso nome. In fin dei conti tragedia può significare anche questo.

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