Un esposto inviato a Mattarella contro l’etichetta “figli confezionati”

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L’UFAI ha inviato un esposto al Presidente Mattarella per chiedere un suo intervento sulle parole pronunciate dal Ministro Salvini sui figli adottati.

L’Unione Famiglie Adottive Italiane (UFAI) ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. L’associazione ha presentato l’esposto anche a seguito delle parole del Ministro Salvini.

Il ministro Matteo Salvini in un recente incontro a Cantù ha parlato dei bambini stranieri migranti “Questa l’Italia per cui stiamo lavorando che i bambini nascano a Cantù e che non ci arrivino sui barconi dall’altra parte del mondo già belli e confezionati“. E poi, parlando ai giornalisti, ha aggiunto che “Accogliere chi scappa dalla guerra è giusto, ma le sostituzioni di popoli con popoli non mi piacciono“. Parole che hanno suscitato non poche polemiche e sono state definite offensive, pericolose ed anacronistiche.

La Presidente dell’associazione UFAI, come riportato da L’Agenzia di Redattore Sociale, ha dichiarato: “Naturali, adottati, affidati, accompagnati, emigrati, i bambini sono tutti uguali e non possono essere discriminati per provenienza o colore della pelle. Da madre adottiva sono seriamente preoccupata”.

L’esposto inviato a Mattarella dall’associazione Unione Famiglie Adottive Italiane

L’Unione Famiglie Adottive Italiane, l’associazione che si occupa di tutelare i diritti delle famiglie adottive e di seguirle durante l’iter di adozione, ha inviato un esposto al Presidente Mattarella.

L’esposto è stato scritto a seguito della polemica nata dalle dichiarazioni del ministro Salvini. Come si legge dal profilo Facebook dell’UFAI: “Abbiamo inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella un esposto, chiedendogli di intervenire in qualità di massimo Garante dello Stato a tutela dei diritti di uguaglianza e pari dignità di ogni bambino e bambina, ragazzo o ragazza che vivono nel nostro Paese”.

L’esposto è stato scritto da una mamma adottiva e Presidente dell’Associazione, Elena Cianflone: “Illustrissimo Presidente Sergio Mattarella, sono una cittadina italiana, mi chiamo Elena Cianflone e sono una mamma adottiva. Mi rivolgo a Lei, con un accorato appello, a nome dell’Unione Famiglie Adottive Italiane (UFAI) che rappresento, per chiederLe, ancora una volta, di farsi Garante della nostra Costituzione e dei suoi Principi Fondatori, intervenendo a tutela dei Diritti dei nostri figli, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, arrivati in adozione internazionale e nazionale, che ora, cittadini italiani, vivono studiano e crescono nel nostro Paese, nonché di tutti quei bambini che, pur non essendovi nati, crescono in Italia come figli. Per loro e per le loro famiglie che si trovano sempre più spesso a dover affrontare un preoccupante clima di crescente razzismo e intolleranza, alimentati da una propaganda politica dai toni inaccettabili, chiediamo il Suo appoggio”.

Come riportato dal periodico Vita, Elena Cianfone chiede al Presidente Mattarella di intervenire a condanna delle parole “intrise di razzismo” pronunciate dal ministro Salvini: “Le parole di disprezzo pronunciate a Cantù il 28 Aprile 2019 dal Ministro degli Interni verso “figli che arriverebbero già confezionati a sostituzione dei popoli” non sono parole accettabili per chi ricopre un ruolo così importante per lo Stato. Sono parole intrise di razzismo, che offendono e pesano come macigni per i nostri figli”.

La mamma, portavoce dell’UFAI, chiede un intervento autorevole per moderare i toni: “UFAI chiede al Presidente Mattarella, in qualità di Garante e Primo Rappresentante dello Stato, un intervento autorevole che possa portare a moderare i toni di una propaganda politica che mai, in nessuno modo, deve contraddire i fondamenti della nostra Costituzione, per i quali tutti i bambini hanno uguali diritti e pari dignità”.

L’esposto si conclude con una richiesta di incontro per poter parlare dei “danni che le parole di odio fanno, non solo sui figli adottivi, ma su tutti i figli di questo nostro amatissimo Paese” e delle difficoltà che incontrano le famiglie adottive: “Esempi di accoglienza per questa Società, che si rivolgono ora a Lei affinché la società stessa sia più accogliente verso di loro, perché i loro figli sono parte del nostro Futuro”.

I ragazzi adottati sono oggetto di offese, insulti e derisione

L’Unione Famiglie Adottive Italiane ha stilato un report per monitorare la capacità inclusiva della scuola nei confronti dei ragazzi adottati. I dati emersi non sono positivi. Su un campione di 1.500 famiglie l’84% dei ragazzi riferisce di avere subito saltuariamente offese, parolacce, insulti. La derisione riguardava:

  • nel 40% dei casi il colore della pelle o l’etnia, s
  • eguita nel 14% dei casi dall’aspetto fisico,
  • nel 16% dei casi dalle difficoltà nell’esprimersi nella nuova lingua,
  • nel 12% dalle difficoltà a scuola.

Inoltre si è visto come il 71% dei ragazzi ha subito sistematicamente episodi di bullismo. Il 74% non fa gruppo con i compagni all’intervallo, resta da solo sul pullman in gita.

Leggi anche > Una mamma adottiva scrive a Matteo Salvini: “stai sbagliando”

Voi unimamme eravate a conoscenza delle parole dette dal Ministro degli Interni? Cosa ne pensate dell’esposto dell’UFAI?

E il video di questa mamma, Gabriella Nobile dell’associazione Mamme per la Pelle l’avevate visto? Che ne pensate?

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