Un lido per malati gravi: è il primo sulla Riviera Romagnola – FOTO

foto: Il Fatto Quotidiano

Sulla riviera romagnola aperto il primo lido per malati gravi.

Unimamme, oggi vi parliamo di una bellissima iniziativa per rendere le spiagge più accessibili anche ai disabili gravi in un clima di inclusione.

Nuovo lido per malati gravi: avviene in Romagna

Dal luglio del 2018 a Punta Marina Terme, in provincia di Ravenna, è aperta la prima spiaggia accessibile dell’Emilia Romagna, anche per i malati gravi.

Si tratta del lido Tutti al mare che, nel primo anno, ha visto l’avvicendarsi di 280 volontari e quasi 100 ospiti provenienti dal Nord Italia, ma anche dall’estero.

Gli ospiti infatti arrivano da:

  • Milano
  • Brescia
  • Bergamo
  • Cremona
  • Venezia
  • e persino dall’Ucraina

I nostri ospiti vengono soprattutto dal Nord, considerando che siamo la prima delle (uniche) tre spiagge completamente accessibili in Italia: la prima nata in Puglia, ‘Io Posso’, e l’altra in Sardegna” spiegano i gestori del lido.

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L’idea per questo impianto è venuta a Debora Donati che, nel 2017, insieme al marito Dario, malato di Sla, ha dovuto percorrere 800 km., fino alla Puglia, per usufruire di una spiaggia accessibile anche a a suo marito.

La donna racconta così la loro avventura: “eravamo partiti col nostro pulmino per raggiungere un luogo adatto. Al ritorno, così, ci siamo chiesti perché non provarci anche sulla nostra splendida riviera?”.

La loro iniziativa haq avuto successo e dal luglio del 2018 gli ospiti sono aumentati.

“Quest’anno le richieste sono raddoppiate, i posti sono aumentati, la collaborazione si è estesa anche ai treni e ai pullman che arrivano fino qui, la struttura è più grande e ci raggiungono anche dall’estero”.

La passerella arriva a pochi cm. dall’acqua, per questo motivo anche chi è affetto da gravi disabilità motorie può arrivare vicino al mare e fare il bagno.

“Bisogna capire che una persona con gravi disabilità non può accedere a una spiaggia qualsiasi: necessita di ombra, sollevatori, colonnine per la corrente elettrica”.

Purtroppo, nell’aprile del 2018 suo marito Dario è morto. Debora però non si è lasciata abbattere.

“Ma non ci siamo fermati, e ad agosto abbiamo voluto aprire lo stesso a Punta Marina, anche in suo ricordo e in suo onore”.

Il lido apre alle 9 quando arrivano i primi ospiti, dopo che i volontari lettini e ausili.

Quest’anno, poi ci sono stati introdotti anche un pedalò, il cane Yuma per la pet theraphy e una bicicletta speciale.

Infine, il mercoledì si può fare un giro in barca a vela.

Debora ammette di aver ricevuto molto sostegno sia dal Comune di Ravenna che dall’Emilia Romagna. “Hanno accolto la nostra idea con entusiasmo facendo tutto il possibile per venirci incontro”.

Lei vorrebbe rendere la spiaggia permanente e più strutturata. Inoltre si augura che anche la cittadina diventi a prova di disabile.

“Mi auguro che il Comune (che ce l’ha promesso) sistemi gli alloggi, i parcheggi, i marciapiedi. Che ci sia una sensibilitàin più. Chi viene da noi da Milano fa il giro in pedalò, in bici, ma poi non trova un ristorante dove può mangiare perché non è attrezzato”.

Il lido Tutti al mare è gratuito, ma ciò che riempie il cuore di Debora non sono certamente i soldi, ma qualcos’altro: “per noi ogni ospite, ogni storia, ogni volontario è unico. Tutto quello che riceviamo è sempre più di quello che doniamo. Dario? Ogni sorriso di ogni ospite, è rivolto al cielo. È un grazie”.

Unimamme, cosa ne pensate di questa stupenda iniziativa di cui si parla su Il Fatto quotidiano?

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