Una mamma ha ucciso la figlia neonata in modo efferato: “non la volevo” – FOTO

Una mamma ha tagliato la gola alla figlia di 5 mesi.

Unimamme, oggi dobbiamo condividere un drammatico fatto di cronaca che forse, nella sua estrema tragicità, può comunque aiutare qualche mamma a riconoscere un suo eventuale problema e quindi chiedere aiuto.

Mamma uccide la figlia neonata

Hiralbahen Bhavsar, una mamma di 29 anni, è stata arrestata nel New Jersey, dopo aver tagliato la gola alla sua bambina, una neonata di 5 giorni.

La vicenda si è svolta in un appartamento di Little Ferry, all’ora di cena. Qui la donna ha chiamato la polizia sostenendo di essere in pericolo perché il marito stava cercando di ucciderla.

Quando la polizia è arrivata e ha messo le manette all’uomo i parenti hanno detto che avevano preso la persona sbagliata. In quel momento la mamma è comparsa dalla stanza da letto.

“Non lui, sono stata io, ho ucciso la mia bambina” ha detto la donna.

Hiralbahen Bhavsa avrebbe poi detto alla polizia che lei non voleva quella bambina. Non si può stabilire che questa mamma soffrisse di depressione post partum, si sa solo che è stata accusata di omicidio di primo grado.

Secondo gli esperti è più frequente di quanto si pensi che una donna soffre di baby blues, a causa dei cambiamenti ormonali. Stando ai dati del Centers for Disease Control and Prevention una mamma su 9 soffre invece di depressione post partum, una patologia ben più seria.

Sue Varma, psichiatra newyorkese, specializzata in salute mentale femminile e problemi di post partum sostiene che le donne, dopo aver partorito, possono avere problemi di ansia. A volte le mamma possono credere che il figlio morirà nel sonno, si sentono esasperate, insensibili.

La psicosi post partum, a sua volta, è una patologia ancora più grave che prevede allucinazioni, visioni, rapidi cambiamenti di umore. Questo accade in una o due nascite ogni mille. Fattori di rischio possono essere:

  • storia famigliare
  • disordine bipolare

Alcune mamme immaginano di soffocare il figlio, di affogarlo o metterlo nel microonde. Non condividono le loro allucinazioni perché temono che il marito gli porti via i bambini.

Anche se negli ultimi anni c’è una maggior sensibilità verso la depressione post partum ancora molte mamme non ammettono il loro problema per senso di colpa.

In America è abitudine dare ai neogenitori un questionario per valutare determinati sintomi della depressione post partum.

In generale, rispetto a decenni fa lo stigma è diminuito, lo stigma sociale infatti è la principale barriera per la ricerca di un aiuto.

Infine è vero che per quanto riguarda la psicosi sia, fortunatamente, non comune non è nemmeno tanto rara.

Spesso si tratta di uno squilibrio chimico causato dal parto, che si verifica però anche quando le donne sono sotto pressione per essere “la mamma perfetta“.

Gli esperti invitano anche i famigliari, amici e amiche delle mamme prendersi cura delle mamme.

Unimamme, cosa ne pensate di quanto accaduto e raccontato su Nortjersey.com?

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