Vaccini: niente più richiami grazie ad una tecnica rivoluzionaria

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In futuro per i vaccini potrebbero non essere più necessari i richiami ma basterà una sola somministrazione. Non sono i vaccini a cambiare, ma il metodo di somministrazione. Siamo ancora a livello di sperimentazione ma se il nuovo metodo verrà messo a punto sarà una vera e propria rivoluzione nella somministrazione di farmaci in genere, come quelli per il diabete e il cancro. Lo studio è del Massachusetts Institute of Technology (MIT).

Vaccini: una sola somministrazione senza richiami

Tutti i vaccini somministrati con una sola puntura, anche per il futuro, senza bisogno di richiami. Una prospettiva che spaventerà a morte i no vax, ma in realtà si tratta della tecnica innovativa sviluppata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Una tecnica che si applica anche ai farmaci.

Vaccini e farmaci non saranno più somministrati con iniezioni multiple, ma con una sola, iniettando microparticelle a rilascio graduale. La tecnica rivoluzionaria prevederà l’inserimento del vaccino o del farmaco in una microcapsula di polimeri biodegradabili che rilascerà il farmaco o il vaccino a scadenze programmate. Le capsule si rompono solo quando programmato, rilasciando nel sangue il principio attivo del farmaco o il vaccino. In questo modo non ci sarà più bisogno di fare il richiamo dei vaccini. Ma la stessa cosa vale anche per i farmaci per il cancro, le allergie o il diabete che richiedono numerose iniezioni. Le tecnica è già stata testata sui topi.

I ricercatori dell’MIT hanno realizzato delle microparticelle “riempibili” composte da polimeri biodegradabili che conterranno il vaccino o il farmaco e si apriranno, diffondendo il principio attivo nel sangue, solo nei tempi programmati.

Il sistema, spiegano i ricercatori, prevede la realizzazione di minuscoli stampi di silicone, simili alle vaschette del ghiaccio, all’interno dei quali i polimeri vengono pressati e rimossi per formare delle strutture a scatola, ognuna di circa 400 micrometri di diametro. Queste strutture vengono poi riempite con il vaccino o il farmaco e poi lasciate ad asciugare. Un coperchio, sempre in polimeri biodegradabili, viene posizionato sulla cima di ogni micro scatola e viene brevemente riscaldato per sigillarlo e impedire la fuoriuscita del farmaco o del vaccino. Quando vengono iniettati nel sangue, le micro scatole rimangono sigillate fino a quando il polimero non si disintegra, un evento che si verifica rapidamente.

Per accertare la tenuta dei polimeri i ricercatori hanno iniettato nei topi queste microparticelle contenenti proteine d’uovo e programmate per aprirsi all’interno dell’organismo a determinate scadenze: una settimana o cinque settimane. Ovviamente le microparticelle erano state realizzate con polimeri differenti. I ricercatori hanno scoperto che le microparticelle riempite con le proteine funzionavano meglio delle iniezioni regolari della stessa dose di proteina.

Una tecnica all’avanguardia che nei Paesi sviluppati potrebbe cambiare per sempre il modo di somministrare i farmaci, grazie alle sue applicazioni molteplici.

Tuttavia i problemi rimangono. I vaccini, infatti, vengono normalmente conservati in frigorifero. Invece, dentro una minuscola capsula all’interno del corpo umano, nel sangue caldo, rischiano di deteriorarsi.

Un altro problema sono le condizioni del bambino. Ad esempio se si scopre di essere immunodepressi o avere una malattia in corso, l’apertura a scadenza programmata della microscatolina contente il vaccino potrebbe avvenire in un momento pericoloso.  Gli immunodepressi, infatti, non vanno vaccinati. Un problema che non può essere sempre previsto con anticipo al momento della somministrazione di tutti i vaccini in una soluzione unica, ma a rilascio graduale.

I ricercatori rimangono comunque ottimisti, come si legge sul Guardian.

E voi unimamme cosa ne pensate?

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