Vaccini si, vaccini no? È tutto un calcolo di probabilità

vaccinoEcco un’ennesima storia sui vaccini che, come spesso accade quando si tratta questo argomento, trasmette ansie e preoccupazioni alle mamme. Questa volta a raccontarla ci pensa Simona Ravizza, giornalista e mamma, che mette in evidenza i pro e i contro del vaccino.

La giornalista racconta della sua vicenda personale riguardo ai vaccini. Era il 6 ottobre del 2008 quando la figlia Clotilde viene vaccinata per la prima volta, ha solo due mesi e mezzo e già deve avere a che fare con le punture. Quelle che la proteggono da

  • difterite,
  • tetano,
  • pertosse,
  • poliomelite,
  • haemophilus influenzae ed
  • epatite B

nomi che solo a pronunciarli mettono paura. La mamma-giornalista, come altri milioni di mamme, è presa dall’ansia poiché tanti sono i bimbi che hanno avuto serie conseguenze dalla somministrazione del vaccino. La stessa ansia la accompagna circa un anno dopo quando la figlia Clotilde deve sottoporsi alla vaccinazione contro

  • morbillo,
  • orecchioni (parotite) e
  • rosolia.

E pensare che la nostra Simona è una giornalista del Corriere della Sera che si occupa proprio di sanità per la cronaca di Milano e, sicuramente, meglio di molte di noi, conosce quello che è definito il lato oscuro dei vaccini. Nonostante tutto però Simona Ravizza decide di vaccinare la figlia. La voglia di proteggere la figlia è di gran lunga superiore alle paure di mamma.

Purtroppo, però, non tutte la pensano come la nostra giornalista e, molte volte, per paura di conseguenze o per altri reconditi motivi, sottovalutano l’importanza dei vaccini mettendo a rischio la salute dei loro figli.

Ecco, infatti, che una pediatra, la dottoressa Susanna Esposito, la sveglia molto presto al mattino per denunciare un ennesimo caso di sanità da scrivere sul quotidiano per sensibilizzare le famiglie sull’importanza dei vaccini. La dottoressa Esposito chiama la Ravizza dicendole “Abbiamo appena ricoverato un’adolescente di 12 anni col morbillo e l’encefalite, un’infiammazione del cervello, considerata una delle principali complicazioni del virus. È in gravi condizioni. Bisogna tornare a sensibilizzare le famiglie sulla necessità del vaccino”.

Sembra facile a dirsi ma, purtroppo, tante sono anche le storie che raccontano di bambini finiti sulle sedie a rotelle in seguito alla somministrazione del vaccino, tutte documentate con le sentenze dei tribunali. E allora la giornalista, per correttezza e per deontologia, contatta lo scienziato Maurizio Bonati, direttore del Laboratorio materno-infantile dell’Istituto Mario Negri che le conferma “Una complicazione pericolosa del morbillo è proprio l’encefalite: si ha in 1 ogni 1000 casi di morbillo, può provocare la morte e nei bambini che sopravvivono spesso vi è un danno cerebrale permanente. Prevenirla con la vaccinazione è fondamentale”.

E ancora ad avvalorare quanto detto dalla pediatra Esposito e dallo scienziato Bonati c’è quello che le dice il suo pediatra, amico prima ancora che specialista, che la invita a riflettere su un numero.

Il pediatra infatti sostiene che per lui la questione si riassume in un concetto matematico: non vaccinare i figli è un errore statistico, poiché

  • l’incidenza dell’encefalite, una ogni mille morbilli è di gran lunga superiore a quella dei
  • rischi da vaccinazione, per la quale si registra una complicazione ogni 800.000 vaccini.

A questo punto la giornalista Ravizza comprende la necessità del vaccino e cerca di farlo comprendere anche a quelle mamme che si fanno sempre mille domande riguardo il vaccino e che vivono quel momento con ansia e preoccupazioni, proprio come me.

E voi unimamme, come affrontate i vaccini? Li fate con la consapevolezza di essere nel giusto o vivete sensi di colpa e frustrazioni? Vi va di condividere le vostre esperienze?

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