Care unimamme, tempo fa vi avevamo proposto una lettera aperta di una famosa ostetrica che trattava dei danni causati dal taglio del cordone ombelicale, oggi torniamo su questo argomento con un video della doula Penny Simkin.
Penny sostiene che anche se c’è un problema grave alla nascita del piccolo e questo ha necessità di essere resuscitato, il cordone ombelicale deve rimanere attaccato alla placenta il più a lungo possibile. In modo particolare, se il piccolo sta lottando per respirare e non riesce a farlo, può ricevere ossigeno dal cordone.
Inoltre va considerato il notevole quantitativo di sangue perso dal piccolo al momento del clampaggio. La doula parla un’alternativa, ossia attendere che il cordone cada naturalmente, e ciò si può fare anche avvolgendolo all’interno di alcune foglie.
Si parla quindi di Lotus Birth, pratica con cui si può o meno essere d’accordo, ma che è sicuramente più soft del taglio repentino praticato negli ospedali.
Tra i vari problemi che possono sorgere a causa del taglio del cordone ombelicale Penny segnala l’anemia nel corso del primo anno e la bassa pressione del sangue. Persino due minuti potrebbero fare la differenza.
Per essere completamente obiettivi bisogna sottolineare che potrebbe esserci qualche piccola controindicazione come l’ittero.
Ad ogni modo si raccomanda di attendere da 1 a 3 minuti prima di tagliare, facendolo solo quando il cordone sembra smettere di pulsare.
(Fonte: The Stir)