Quante volte durante l’attesa, quando si è agli sgoccioli, si pensa alla possibilità di poter partorire in macchina? A tutte il pensiero è venuto almeno una volta, tanto è che spesso si arriva in ospedale quando il vero travaglio non è ancora iniziato, e spesso si viene rimandate a casa!
Questa volta però non è successo: la bambina è infatti nata durante il percorso verso l’ospedale!
Willow, è il suo nome, è infatti nata mentre la mamma, Jennifer Russel, era in macchina e il marito la stava portando in clinica. Era il gennaio 2012 e ci troviamo in Texas.
La nascita, ripresa dal papà che guidava, è stata resa pubblica su youtube dagli stessi genitori, secondo ciò che hanno dichiarato, per “tranquillizzare” tutte le coppie sul fatto che se pure succede non è detto che debba essere una tragedia!
Nel caso di Willow, infatti, tutto è andato bene: la bambina, come vedrete nel video, è nata e subito è stata bene. Il parto è stato poi completato in ospedale, dove è avvenuto il secondamento, ossia l’espulsione della placenta, e dove è stato tagliato il cordone.
Praticamente, nel pomeriggio la donna ha iniziato ad avere le contrazioni, e con il marito sono subito partiti in direzione della struttura prescelta. Tuttavia, dopo 15 minuti è nata Willow, una bimba di ben 3,6 kg.
La mamma ha raccontato che a un certo punto ha “rotto le acque” e assecondando una spinta, è uscita la testa.
Il padre, naturalmente scioccato, ha ammesso di non essersi assolutamente immaginato un parto del genere, anche perchè per il primo figlio il travaglio era durato tipo 12 ore.
La prontezza dei riflessi del padre nel riprendere la nascita è dovuta al fatto che del primo non aveva fatto in tempo, e quindi era pronto con la videocamera.
Nel video si vede che la moglie sfila il cordone dal collo della figlia e poi se la mette sul seno. Subito dopo chiama i genitori.
In ricordo dell’accaduto, la mamma ha deciso di coservare la macchina, una Ford Focus, perchè le piace l’idea che la figlia, quando crescerà, sapendo che vi è nata dentro, la consideri la sua macchina “speciale”.
Insomma, unimamme, anche questa volta…tutto bene ciò che finisce bene! Che paura però!