Il traffico sessuale è una piaga veramente ignobile, se poi riferita a delle bambine innocenti è ancora più esecrabile.
Nell’autunno del 2002 Rob Morris è andato sotto copertura con una squadra di investigatori per sventare una di queste terribili attività in un bordello del Sud Est Asiatico.
Lì, a lui e agli altri clienti sono state presentate delle bimbe di circa undici, dodici anni.
Ciascuna di loro aveva un numero, ma l’unica che non avesse uno sguardo apatico e rassegnato era la numero 146. A lei e alla sua voglia di combattere, non ancora completamente distrutta dagli abusi subiti, è stata dedicala l’associazione no profit: LOVE146.
Love146 si occupa di prevenire il traffico sessuale di bambini, della cura delle sopravvissute, della loro educazione…
Purtroppo il traffico di bambini per scopi sessuali non è diffuso solo nei paesi in via di sviluppo, ma è presente anche in Occidente.
Siccome venire a conoscenza di un problema è il primo passo per affrontarlo, anche l’artista di make up, Michelle Phan si è impegnata per diffondere questo messaggio attraverso un video in cui, grazie alle animazioni, racconta la storia della piccola 146.
Mentre noi diamo per scontato che una bambina possa crescere e coltivare i suoi sogni, altrove la piccola 146 vedeva quotidianamente violata la sua innocenza.
“Quella bimba è in tutti noi.
Quando vi chiedete “cosa posso fare?”
Lo state già facendo, spero che questo video vi ispiri a condividere la sua storia.
Segnatevi il numero 146, mostratelo a tutti i vostri amici e dite loro di guardare Love146, un’associazione no profit“.
#rememberthegirl, come l’omonimo video, è l’hashtag dell’iniziativa promossa da Michelle Phan.
Unendo le nostre voci possiamo cambiare le cose, credeteci anche voi!