“Vorrei giocare ma non ho amici”: così un bambino di 7 anni che “non esiste”

bambino mai registratoCare unimamme, il benessere dei bambini è per noi una priorità, e spesso denunciamo i casi in cui non viene garantito. La storia di un bambino di appena 7 anni è uno di questi. Si tratta di un bambino che risulta addirittura “inesistente”. Una storia incredibile e assurda, avvenuta in Italia.

Il “bambino fantasma”: ha 7 anni e non per lo Stato non esiste

Daniel è un bambino di 7 anni che ha vissuto a Moncalieri, vicino Torino, come  un bambino fantasma, perché ufficialmente non esiste per lo Stato non essendo mai stato registrato all’Anagrafe.

Daniel non ha amici, come ha raccontato ai carabinieri, si legge su La Stampa.

Daniel  non è mai andato a scuola, non sa leggere né scrivere, parla pochissimo.

Daniel non ha nessun documento, non è mai stato vaccinato.

Daniel sa che compirà 8 anni il 7 gennaio, ma solo perché glielo ha detto la mamma, ma non ha mai festeggiato un compleanno.

Daniel vive con la madre e i nonni in una casa di una borgata agricola e gli unici bambini che ha visto sono quelli che intravede dalla finestra di casa sua, perché nelle vicinanze si trova un asilo.

Ma come ha fatto un bambino a rimanere invisibile per quasi 8 anni e come è stato scoperto?

E’ successo che un carabiniere si sia recato nella casa della madre per notificare un atto giudiziario ed ha notato il bambino fare capolino. Poiché al carabiniere risultava che la persona indagata era celibe e senza figli, questi ha chiesto alla donna chi fosse quel bambino e lei ha risposto che era il suo. A quel punto il carabiniere ha rivolto alcune domande anche al bambino:

  • “come ti chiami?”
  •  “Daniel” ha risposto il bambino
  • “e di cognome?” ha chiesto il carabiniere
  • “Io non ho due nomi, cosa è il cognome?”.

La mamma ha quindi raccontato che il figlio era nato il 17 gennaio e che il suo compagno le aveva detto che ci avrebbe pensato lui a registrarlo all’Anagrafe ma che poi non l’aveva più fatto e solo successivamente glielo aveva ammesso, sminuendo la cosa.

I carabinieri hanno quindi fatto partire i controlli: in ospedale è stato ritrovata la cartella clinica del parto della donna nella quale risultava un cognome, ma non era quello del compagno, che aveva mentito sulla sua identità.

Nel frattempo il bambino è stato portato in caserma, dove ha chiesto di giocare con i carabinieri e dove si è scoperto che non sapeva scrivere. Ai carabinieri Daniel ha poi chiesto di avere uno zaino e un grembiule perché li vedeva addosso ai bambini che spiava dalla finestra.

Il primo provvedimento preso per il padre e la madre è stata la denuncia per inosservanza dell’obbligo di istruzione. Ma mentre il padre è irreperibile, la madre è stata presa in carico dai servizi socio-assistenziali e considerata mancante dei “requisiti per stare vicino al bambino”. Non potrà infatti avvicinarsi al bambino, che al momento è ancora in ospedale per controlli, nonostante sia stato trovato in buona salute. E’ stato inoltre disposto che Daniel verrà affidato a una comunità protetta.

 

Una storia triste che potrà avere un epilogo felice: Daniel inizierà a vivere come tutti i bambini della sua età e forse riuscirà, piano piano, a superare il forte disagio vissuto.

E voi unimamme, che ne pensate di questa storia? Possibile che nessuno aveva mai notato questo bambino?

 

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