“Zebra si scrive con due b”: a dirlo un’insegnante di scuola elementare

Una maestra spiega a un bambino

Una volta si andava a scuola per imparare, soprattutto a leggere e a scrivere correttamente. Si supponeva che questo fosse il compito degli insegnanti, ma forse anche loro oggi – non tutti per fortuna – non sono più adeguatamente preparati.

E’ vero che i bambini di oggi sono più svegli, hanno a disposizione diversi stimoli e quando arrivano alla scuola elementare sano già leggere e scrivere e magari le maestre, soprattutto quelle che insegnano da molti anni, non accolgono il cambiamento con grande facilità. Dall’altra parte ci sono le nuove leve che magari sono un po’ meno preparate, anche se da genitore mi sono sempre trovata molto bene con le insegnanti delle mie figlie.

Insegnante di sostegno corregge un alunno disabile, ma sbaglia 

Ecco perché ha fatto tanto scalpore la notizia di una maestra di Vittuone, in provincia di Milano, che alla scuola elementare Antonio Gramsci ha corretto un alunno diversamente abile dicendo che la parola “zebra” si scrive con un due “b”, “zebbra“. Un errore che in realtà non è stato segnalato dalla famiglia dell’alunno, ma da un papà della classe.

A difenderla il dirigente scolastico Pasquale Aprea, che a Il Giorno ha dichiarato: “All’inizio mi avevano parlato di una serie di errori dell’insegnante Così ho passato due giorni a controllare i quaderni di tutta la classe. In realtà quello della “zebbra” è l’unico errore della supplente. Davvero tanto rumore per una sciocchezza. Tutti possono sbagliare. L’estate scorsa, in occasione della maturità, sul sito Miur scrissero tracce con la “i” e non vi fu tutto questo rumore. Mi spiace poi che a sollevare questo polverone non siano stati i genitori dell’alunno diversamente abile, che anzi sono soddisfatti di come la maestra sia entrata in sintonia con il figlio e hanno chiesto di non prendere provvedimenti, ma un papà della classe. La nostra scuola ha ottimi insegnanti che portano avanti progetti importanti, che non devono passare in secondo piano per un errore isolato”.

In realtà il giornale Libero dice che anche il dirigente non è immune da errori: “Io avevo già parlato con la docente e verificato che si fosse trattato di un caso isolato, che non avesse commesso altri errori analoghi – ha proseguito cercando di chiudere il caso . È stata una strampalatezza. Ma ormai si era sparsa la voce tutto il paese“.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla di un compito dato in classe e definito “disgustoso” da una mamma. 

Impostazioni privacy