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Categoria Salute e benessere bambini

90 secondi… e il bambino scompare! (Video)

Published by
Francesca Testa

Novanta secondi. Un tempo quasi impercettibile, meno di due minuti, ma capace di sconvolgere per sempre la vita di un bambino e dei suoi genitori.

Un esperimento condotto in Inghilterra svela come un giro e mezzo d’orologio sia il tempo che serve ad un malintenzionato per portare via un figlio alla sua mamma e al suo papà: la vera e propria manifestazione della più grande paura di un genitore è dunque ben più facile di quanto, ahimè, si potesse pensare.

Dall’inchiesta emerge infatti come avvisare i piccoli per farli stare lontani “dall’uomo cattivo” non è sufficiente: nell’esperimento infatti sono stati i modi gentili e amorevoli del finto rapitore a far crollare le difese dei bambini, colti impreparati durante il classico momento di distrazione fatale delle madri. Se qui però le signore erano ovviamente consapevoli di trovarsi all’interno di una simulazione, nella vita reale è tutto amaramente vero, facile e veloce.

I bambini vanno dunque preparati all’idea che qualsiasi sconosciuto potrebbe essere una minaccia e che resistere a quella tentazione che li spinge ad andare verso l’ignoto e lontano dai genitori, magari un po’ oppressivi, è l’unica via verso la sicurezza.

Cosa accadrebbe altrimenti? Scopritelo nel filmato realizzato dalla web tv Daybreak in collaborazione con l’associazione in difesa dei minori Kidscape: questa è finzione ma non è poi troppo diversa dalla realtà.

 

Sempre Daybreak ha stilato una lista di consigli per tenere il vostro bambino al sicuro:

  • Chi è chi: rafforzare l’idea che un “estraneo cattivo” non sempre ha un aspetto sinistro. Un recente sondaggio ha mostrato che i bambini di età compresa tra i 5 e gli 8 anni immaginavano gli “estranei cattivi” come esseri spaventosi.
  • “Dire di no, non andare”: se il bambino viene avvicinato da uno sconosciuto insegnare loro a dire ‘no’ e a dare l’allarme.
  • Prevenire: dare al bambino i numeri di casa, lavoro e cellulare e insistere sul fatto che non devono parlare, accettare doni o camminare con un sconosciuto.
  • Avere risposte pronte: insegnare al vostro bambino a memorizzare frasi, ad esempio se vengono offerti dolci da uno sconosciuto, dire loro di dire:. “No, grazie. E’ pregato di lasciarmi in pace”.
  • Fare le prove: è utile inscenare situazioni tipo, e parlare regolarmente sui pericoli derivanti dagli sconosciuti.

Insomma, il pericolo purtroppo c’è ma possiamo contrastarlo!

Francesca Testa

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