Le mamme sono una risorsa per il mondo del lavoro, e ora c’è anche un Master!

mamma lavoratrice

Vi hanno sempre detto che se avete un figlio potete dire addio alla carriera? Stando ai dati della ricerca di TalentDonna sul rientro al lavoro dopo la maternità, il 30% delle donne non torna al suo posto. Questa percentuale è dovuta non per volontà della donna, ma il più delle volte per colpa dell’azienda (crisi, ristrutturazioni, ostilita’ dei capi, mansioni diverse) e anche per la difficoltà di conciliare maternità e lavoro.

La maternità è comunque un periodo estremamente complesso nella vita di una donna e, come ha detto un giorno un’amica, “ti tempra“. Effettivamente, prima di avere un figlio non si pensa di essere minimamente in grado di:

  • svegliarsi ogni due ore per allattarlo,
  • cambiare i pannolini,
  • gestire contemporaneamente tante cose diverse.

Perché allora non imparare a far sfruttare queste competenze in ambito lavorativo?

A Milano il 17 dicembre partirà infatti MaaM – Maternity as a Master, un ciclo di incontri in cui le aziende incontrano le mamme in congedo di maternità  e in cui verrà insegnato loro come proporre le nuove attitudini nate o rafforzate dopo che hanno dato vita ad un bambino per poter ritornare al lavoro più forti.

Chi ha detto infatti che le aziende devono vivere come un momento negativo la gravidanza di una dipendente?

Non dimentichiamoci infatti che essere madri è un lavoro tanto quanto può esserlo andare in ufficio: solo che è più faticoso. Non vieni pagata, non hai orari e spesso le azioni che compi sono un dovere senza un minimo di gratificazione. Insomma, è giunto il momento di capovolgere il pensiero sulle donne incinte e mamme: non sono né deboli, né creature da difendere.

Spesso dimostrano una mentalità imprenditoriale anche tra le mura domestiche: in fondo che cos’è una famiglia se non una piccola azienda da mandare avanti?

L’organizzazione, i compiti che ognuna ha, i budget da rispettare, le entrate e le uscite sono paragonabili a quelle di un’impresa.

E allora che cosa aspettiamo a considerare le mamme una risorsa e non un fastidio da buttare fuori dal mondo del lavoro?

E voi unimamme cosa ne pensate?

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