Molte le donne che hanno preso alla campagna di sensibilizzazione che si sta diffondendo in tutti i social network, definita “Ban Bossy”, ovvero bandiamo la prepotenza dalla lingua inglese, che ha come obiettivo la parità dei termini utilizzati per definire un medesimo comportamento.
Troppe le volte infatti in cui se un bambino tende ad emergere dal gruppo viene definito “leader” se, invece, la stessa cosa la fa una bambina viene definita “prepotente” (“bossy”).
Tra le numerose adesioni molti i personaggi famosi, tra i quali spiccano
Questa ammirevole iniziativa è stata patrocinata dal direttore operativo di Facebook il quale spiega che il termine “bossy”, spesso viene utilizzato con un’accezione negativa ad indicare una prepotenza, un aspetto sociale per niente lusinghiero che, molte volte, scoraggia, fin da piccole, le ragazze ad intraprendere dei ruoli da leader, da capo.
E allora, care unimamme, uniamoci a queste donne e sosteniamo la loro campagna di sensibilizzazione per scoraggiare l’utilizzo di questo termine, mi verrebbe quasi da incitare le donne con due frasi in rima
Noi donne non siamo prepotenti,
siamo gli esseri più intelligenti
e se il termine “bossy” ci vuole denigrare
in tutti i modi lo dobbiamo cancellare…
Ecco, intanto, il video in cui le donne sostengono “I’m Not Bossy. I’m the Boss.”, ovvero “Io non sono prepotente. Io sono un leader.”.
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