Di Lui, benefattore anonimo in un’epoca in cui prevale l’apparire, vi abbiamo raccontato uno dei tanti gesti che hanno reso reale, concreto il suo aiuto, la storia di Carmen, del marito ed i tre figli, che vivevano con un solo stipendio da 500 euro, ridotti all’osso e senza un tetto ricevono in dono una casa dove ripararsi e riprendere forze, ed al cui affitto grazie al suo intervento non hanno più dovuto pensare per un anno.
Cerca di aiutare chi è rimasto indietro, le persone sole inghiottite nelle periferie di città, le famiglie. Per fare questo non ha più voluto staccare assegni a centri e fondazioni, ma vivere ogni storia in prima persona ed andare lì dove i principi di dignità vengono calpestati dalla società e sceglie di permettere un tetto alle famiglie, del cibo agli immigrati, pagare quei debiti sospesi che logorano il presente e la sopravvivenza.
La parola chiave di ogni suo gesto è “condividere“, che è l’essenza ed il nome stesso della fondazione nata di sua iniziativa Fondazione Condividere, che attraverso la rete sviluppa progetti di sostegno sia in Italia sia in America Latina.
“Noi non siamo ciò che possediamo, ma ciò che rappresentiamo per gli altri”.
Un motto nato non di improvviso, ma da un percorso, quello di un uomo di successo del mondo moderno, figlio di industriali, vissuto nell’agiatezza e nell’ossessione del padre di accumulare denaro per prevenire periodi di “vacche magre”. Amici ricchi, ottime frequentazioni e il pensiero ed il cuore alla ricerca di rendere concreto il principio di responsabilità sposato ad atti di solidarietà. Andrea, racconta, di ispirarsi ad Adriano Olivetti e alla sua visione di imprenditore come partecipe di responsabilità sociale:
“l’economia giusta è quella che rende anche gli altri partecipi dei maggiori guadagni“.
“Se soltanto chi è nelle mie condizioni di benestante rinunciasse a quello che avanza oltre al superfluo, avremmo risolto tanti drammi e tanti casi umani. Il valore dei gesti che facciamo è proporzionale al valore di quello di cui ci priviamo per farli“
Una storia da conoscere, seguire, “leggere” e che nel disagio e la difficoltà di una crisi che toglie sempre di più speranza e luce alla gente, ci propone la via più necessaria a ricostruire la speranza, l’etica, e la morale di questo tempo, è “la via dell’esempio”. E i guadagni direte voi? Tutti i proventi dalla vendita del libro andranno a finanziare la Fondazione, che fino ad oggi ha funzionato esclusivamente con le risorse personali del nostro benefattore.
Vi ripresentiamo infine un’intervista in cui “Andrea“ ci spiega chi è, cosa fa e le ragioni dei suoi gesti.
E per chi volesse, è possibile seguirlo sulla pagina Facebook della Fondazione, dove ogni giorno regala “interventi preziosi” e “storie di ordinaria condivisione“!
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