Può una coppia con HIV avere figli “sani”? Dipende dal papà

donna in africa con bimbo

Le persone sieropositive, grazie alle cure e ai progressi della scienza, hanno la possibilità di avere figli sani. Ora uno studio sottolinea come a giocare un ruolo determinante, sia il papà.

L’Africa, lo sappiamo è un continente dove la piaga dell’AIDS è molto diffusa, qui però si stanno facendo enormi progressi nella prevenzione della trasmissione della malattia da madri e figli e tutto grazie ai papà che, come sappiamo possono influenzare molto la gravidanza di una donna.

Uno studio condotto in Africa tra il 1999 e il 2005 e che ha visto la promozione della partecipazione degli uomini nella prevenzione della trasmissione del virus HIV da madre a figlio, ha riscontrato una riduzione della trasmissione del 40%.

L’indagine ha dunque evidenziato che i padri possono essere un’enorme risorsa per arrestate la diffusione di questo virus.

Quando una donna scopre di essere incinta nella Repubblica Democratica del Congo, viene testata per il virus dell’HIV poiché l’eventuale scoperta e il successivo trattamento per avere un figlio sano è più efficace se in atto fin da subito.

Testare anche i padri inoltre:

  • riduce lo stigma sociale che questa malattia comporta
  • rafforza la comprensione degli uomini del lungo processo di gestazione.

Se i padri sono consapevoli della sieropositività della compagna e dei trattamenti che questo comporta, c’è più probabilità che le donne si curino e portino avanti una gravidanza sana.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la percentuale di donne che hanno ricevuto un test HIV positivo nei Paesi dell’Africa centrale e meridionale è passata dall’8% nel 2005 al 44% del 2012.

Fortunatamente i test contribuiscono a migliorare le prospettive di genitori sieropositivi di avere figli privi del terribile virus.

Esemplare, in questo senso, è l’esempio di una coppia: Witness ed Edward, originaria della Repubblica Democratica del Congo che ha 3 figli tutti senza il virus dell’HIV nonostante la madre ce l’abbia.

Il marito di Witness l’ha sostenuta fin dall’inizio, e grazie alla partecipazione a programmi per impedire la trasmissione ai piccoli durante la gravidanza e l’allattamento il virus dell’HIV non ha infettato i figli.

Unimamme forse un giorno la scienza riuscirà a debellare completamente questa malattia, nel frattempo noi possiamo favorire la diffusione di tutto quel che può servire a prevenire l’estendersi del contagio.

E voi unimamme cosa ne pensate di quest’ultima ricerca che conferma l’importanza del sostegno del compagno per una mamma e quindi per i figli?

 

 

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