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Categoria News

Miracolo a Gaza: bimba nasce viva dalla mamma “morta” per i bombardamenti (FOTO e VIDEO)

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Maria Sole Bosaia

In questi tristi giorni la faida ancestrale tra israeliani e palestinesi è risorta più forte che mai mietendo un numero sempre maggiore di vittime, per la maggior parte bambini e persone innocenti.

Nel mezzo di questa tragedia ogni tanto si crede di intravedere un piccolo barlume di speranza: la nascita di una bimba estratta dal grembo della madre morta a causa dei bombardamenti.

Nonostante sporadiche manifestazioni di solidarietà, come nel caso della ONG che opera bimbi palestinesi malati di cuore, il conflitto si presenta infatti molto cruento, non risparmiando nessuno, né bambini che giocano in un parco, né le persone che affollano gli ospedali.

Ayman Sahabani, capo del pronto soccorso della città di Shifa, dove 8 bambini che giocavano in un parco sono stati uccisi da un missile israeliano, sostiene che 46 persone in totale sono morte sul campo giochi. Tra di esse anche la mamma di Shayma Shiekh al-Eid, la bambina del miracolo, che dopo essere nata ha lottato per la vita in una incubatrice presso l’ospedale di Nasser. Il medico che l’ha avuta in cura ha parlato di un miracolo perché la piccola è venuta alla luce appena in tempo.

Secondo quanto riportato dalla BBC la bimba aveva un 50% di possibilità di sopravvivere in quella terra tristemente martoriata. Purtroppo sembra che ad aver spinto per l’altro 50% sia stata la distruzione dell’unica centrale elettrica della Striscia di Gaza che avrebbe determinato un calo di tensione e lo spegnimento dell’incubatrice in cui si trovava la piccola Shayma.

Sebbene in tutto il mondo si cerchi di fare pressione affinché questa catena di violenze abbia fine il premier Benjamin Netanyahu e il leader di Hamas Hamas Khaled Mashaal non paiono vicini ad un accordo per un cessate il fuoco umanitario e immediato.

Le vittime ormai sono migliaia, si tratta, in gran parte, di civili inermi tra cui donne e bambini. Probabilmente siamo tutti d’accordo che non dovrebbero essere loro a pagare il prezzo di una guerra insensata.

Nel lontano 1962 Bob Dylan, nella sua indimenticabile Blowin’in the Wind, cantava: “how many deaths will it take till he knows /That too many people have died?/The answer, my friend, is blowin’ in the wind” (quante morti ci vorranno prima che egli sappia che troppe persone sono morte? La risposta sta soffiando nel vento), possibile che ancora oggi non ci sia una risposta?

E voi unimamme cosa ne pensate di questa storia, nata come storia di speranza ma poi tramutatosi in ennesima tragedia?

 

 

Fonte: Daily Mail.co.uk

 

 

 

 

 

 

 

Maria Sole Bosaia

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