Ricordate la storia che i bambini li portano le cicogne? Beh, forse è vero, nel senso che può accadere che un bimbo arrivi “dal cielo”. E’ il caso di una mamma che ha partorito in aereo, a 30 mila piedi, una bambina: questa è l’incredibile storia di Debbie Owen, una donna inglese che durante il volo che dal Ghana l’avrebbe riportata a Londra ha dato alla luce sua figlia, nata con 6 settimane di anticipo.
Debbie sta volando dal Ghana – dove aveva vissuto per due anni – assieme alla figlia maggiore Claire di 4 anni e alla madre. Il parto non è imminente: mancano ancora 6 settimane e la donna vuole tornare in Inghilterra affinché il nascituro abbia la cittadinanza britannica. Ha già prenotato un posto letto in ospedale e il marito l’avrebbe raggiunta da lì ad un paio di giorni.
Quando va in bagno si accorge però di sanguinare e temendo per la salute del bambino schiaccia il tasto delle emergenze; un membro dell’equipaggio la soccorre e immediatamente chiede se a bordo ci sia un medico o un’ostetrica. Si presenta un dottore tedesco molto calmo – aveva infatti fatto nascere molti bambini africani senza mezzi – e la visita.
Debbie viene portata in prima classe; il capitano esce dalla cabina di pilotaggio e le dice che non c’è modo di effettuare un atterraggio di emergenza, visto che stanno sorvolando l’Algeria e non ci sono ospedali nei paraggi che l’avrebbero potuta accogliere. “Tenga duro per le 4 ore di volo che rimangono“.
La donna si sforza di rimanere calma, soprattutto per la prima figlia che non sa nulla e che non vuole di spaventi, e incrocia le gambe ignorando le contrazioni. Debbie cerca di tenerla occupata – mentre nessuno degli altri passeggeri sa nulla – e il dottore la visita costantemente. Il capitano le dice che una volta raggiunta Parigi, in un attimo sarebbero stati a Londra: “Pregavo che l’aereo facesse in fretta“.
Ben presto però il bisogno di spingere è diventato impellente e quando Debbie dice che deve far nascere il bambino, ecco che tutti si muovono per aiutarla: i passeggeri della prima classe vengono fatti spostare; un sedile viene trasformato in un letto e un largo e giallo lenzuolo le viene messo sopra. Due minuti dopo e con una sola spinta, Shona Kirsty Yves (le iniziali formano il nome SKY, cielo) nasce: sebbene sia prematura, pesa 2 chili e sta bene.
Dopo l’atterraggio Debbie e la bambina vengono trasferite in ospedale e dimesse dopo due giorni. Ora Shona ha 21 anni e quando ne aveva 18 ha ricevuto in dono alcune miglia gratis per volare in qualsiasi parte del mondo. Il regalo è stato usato da lei e la sorella per andare in Australia a trovare la nonna per l’80esimo compleanno.
Un’ultima curiosità: Shona – essendo venuta al mondo in maniera speciale – è stata registrata dall’Aviazione Civile e sul suo primo passaporto si legge “nata a bordo di un aereo a 30mila piedi” (anche se poi la dicitura è cambiata in “nata in mare” essendo la categoria di registrazione più simile al suo “bizzarro” arrivo nel mondo).
E voi unimamme? Avreste affrontato il parto con la stessa calma? Avete preso l’aereo in gravidanza, fino a che mese?
(Fonte: The Guardian)
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